Genocidio israelo-statunitense a Gaza: 126° giorno. Non si fermano i massacri

Gaza-InfoPal. Le forze di occupazione israeliane continuano a commettere il crimine di genocidio nella Striscia di Gaza per il 126° giorno consecutivo, attraverso decine di attacchi aerei, bombardamenti di artiglieria e l’uso di cinture di fuoco, massacrando civili e perpetrando crimini orribili in una situazione umanitaria catastrofica dovuta all’assedio e allo sfollamento di oltre il 90% della popolazione. Tutto questo sotto gli occhi del mondo, ormai assuefatto.

Il ministero della Sanità ha dichiarato che Israele ha commesso 13 massacri nelle ultime 24 ore a Gaza, uccidendo 107 civili e ferendone altri 142.

Oggi, venerdì, 9 febbraio, gli aerei e l’artiglieria israeliani hanno continuato i loro intensi attacchi aerei e i bombardamenti su varie aree della Striscia di Gaza, con particolare intensità su Khan Yunis e su Rafah, prendendo di mira le case, gli assembramenti di sfollati e le strade, provocando centinaia di morti e feriti.

Ci sono stati sette morti, tra gli sfollati, quando sono stati costretti dalle forze di occupazione a lasciare due scuole nel campo profughi di Khan Yunis. Poco prima, le forze di occupazione avevano costretto gli sfollati delle scuole Sheikh Jabr e Qandila, nel campo di Khan Yunis, ad andarsene immediatamente.

Quattro cittadini sono stati uccisi e altri feriti, questa mattina, a Khan Yunis, tra cui due a seguito degli spari di un quadricottero dell’esercito israeliano contro una scuola che ospitava sfollati nelle vicinanze delle “Return Schools” a est di Khan Yunis, e altri due sono stati ammazzati dai cecchini israeliani nelle vicinanze del Nasser Medical Complex.

Un aereo da guerra israeliano ha, inoltre, effettuato un’incursione contro una casa vicino alla Banca Palestinese a Jabalya Al-Balad, a nord di Gaza.

Nelle prime ore del mattino sono stati segnalati 13 morti e decine di vittime a Deir al-Balah, Rafah e nella Striscia di Gaza centrale e meridionale.

Quattro cittadini sono morti nel bombardamento di un asilo che ospitava sfollati nella città di Al-Zawaida, e un altro nel bombardamento di una casa a Deir Al-Balah, nel centro della Striscia di Gaza.

A Rafah sono stati uccisi otto cittadini, tra cui cinque donne e tre bambini, nella casa della famiglia Al-Sayed, e tre altri della famiglia Al-Nahhal. Almeno altri 18 sono rimasti feriti a seguito di vari attacchi aerei su Rafah.

L’ONU afferma che 300.000 persone sono sull’orlo di una carestia imminente nel nord di Gaza.

Le Nazioni Unite hanno avvertito che almeno 300.000 persone nel nord di Gaza sono sull’orlo della carestia a causa del continuo assedio militare israeliano nella regione, che blocca l’accesso alle forniture essenziali.

Philippe Lazzarini, commissario generale dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA), ha dichiarato in un post su X: “L’ONU ha identificato profonde sacche di fame nel nord di Gaza, dove si ritiene che le persone siano sull’orlo della carestia. Almeno 300.000 persone che vivono nella zona dipendono dalla nostra assistenza per la loro sopravvivenza”.

Lazzarini ha aggiunto che l’ultima volta che all’UNRWA è stato permesso di consegnare cibo a nord di Wadi Gaza è stato il 23 gennaio. “Dall’inizio dell’anno, metà delle nostre richieste di missioni di aiuto nel nord sono state respinte”, ha continuato.

Ha affermato: “Impedire l’accesso blocca l’aiuto umanitario salvavita. Con la necessaria volontà politica, questa situazione può essere facilmente invertita”, chiedendo la consegna immediata di aiuti umanitari e forniture salvavita disperatamente necessari per scongiurare un imminente disastro umanitario.

(Fonti: Quds Press, Quds News network, PIC, Wafa, ministero della Salute di Gaza; credits foto e video: Quds News network, PIC, ministero della Salute di Gaza e singoli autori).

Per i precedenti aggiornamenti:

https://www.infopal.it/category/operazione-spade-di-ferro-genocidio-a-gaza/

https://www.infopal.it/category/ciclone-al-aqsa/

https://www.infopal.it/category/video/

9/2/2024 https://www.infopal.it/

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