Per un referendum sull’intramoenia

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Abolire l’intramoenia per rompere il processo di privatizzazione della Sanità pubblica.

Il sistema sanitario italiano è da sempre stato orgoglio e vanto del paese, ma negli ultimi 20 anni ha subito una serie di trasformazioni che minacciano la sua stessa esistenza come servizio pubblico universale e gratuito. Diverse riforme, a cominciare dalla modifica del Titolo V della Costituzione e via via tutte le altre insieme alla riduzione delle risorse necessarie, hanno spinto verso la distruzione del SSN che oggi appare in tutta la sua drammaticità. La privatizzazione progressiva del sistema sanitario nazionale è una consolidata e devastante tendenza assunta e praticata a volontà univoca sia dal centro destra che dal centrosinistra. Gli aspetti del processo di privatizzazione hanno molteplici fattori, ma credo che uno possa essere emblematico e al centro di questa critica: la pratica dell’intramenia, un modello propulsore di questa pericolosa evoluzione. In questo articolo, metterò in evidenza la contrarietà all’intramenia e la necessità di abolirla per rompere la crescita privatizzatrice, per proteggere e rilanciare un servizio pubblico sanitario universale e gratuito, come stabilito dalla Costituzione italiana.

La Missione del Sistema Sanitario Nazionale

Il Sistema Sanitario Nazionale (SSN) italiano è stato creato, dalla riforma del ‘78, con l’obiettivo di garantire a tutti i cittadini un accesso equo e gratuito alle cure mediche, indipendentemente dalla loro condizione economica. Questo principio è sancito all’articolo 32 della Costituzione italiana, che annuncia che “la Repubblica tutela la salute come diritto fondamentale dell’individuo e interesse della collettività”. Tuttavia, negli ultimi anni, questo principio fondamentale è stato eroso da politiche perseguite da tutti i governi, che hanno favorito, incentivato, sostenuto la privatizzazione.

L’Intramoenia: il cavallo di troia della privatizzazione

L’intramenia è una pratica che permette agli ospedali pubblici e ai medici del SSN di erogare servizi sanitari a pagamento, erogati con la strumentazione di accertamento diagnostica pubblica (acquistati con fondi pubblici), in aperta concorrenza a quelli gratuiti forniti dal SSN. Questo significa che, in teoria, un paziente può optare per pagare per un servizio medico specifico all’interno di un ospedale pubblico invece di utilizzare il servizio gratuito. Ma in realtà questa non è una scelta, essa viene indotta da una pratica mostruosa di “di chiusura di agenda” di impossibilità a praticare la prestazione pubblica in tempi brevi, alimentando le liste di attesa all’infinito, non libera scelta, ma “costrizione” alla pratica intramenia che ovviamente è disponibile in poche ore dalla prenotazione. Se non te la puoi permettere, non ti curi, come oramai avviene in un caso su due. L’intramoenia crea una divisione tra i cittadini che possono permettersi di pagare per cure mediche e quelli che non possono, con l’aggravante che è il sistema pubblico a spingere verso la sua autodistruzione. Questo non solo viola il principio dell’uguaglianza di diritti e di accesso alle cure sancito dalla Costituzione, ma è anche il volano su cui le risorse finanziarie vengono dirottate verso i servizi a pagamento, a scapito di quelli gratuiti. Inoltre, i servizi intramenia creano incentivi per gli ospedali pubblici verso politiche sanitarie fondate su servizi remunerativi a discapito di quelli gratuiti, compromettendo la qualità dell’assistenza offerta a tutti i cittadini e le condizioni di esigibilità dei diritti fondamentali. Va poi detto che la professione medica pubblica deve fondarsi su una scelta univoca è assurdo infatti, che si operi per incrementare la libera professione ed è un paradosso insanabile, è come se un ingegnere della Mercedes, terminato il suo orario di lavoro andasse a lavorare per la BMW.

Le Conseguenze della Privatizzazione del Sistema Sanitario

La privatizzazione del sistema sanitario ha gravi conseguenze per i cittadini e per la società nel suo complesso. Innanzitutto, la privatizzazione introduce il profitto come obiettivo principale dei fornitori di servizi sanitari, mettendo a rischio la qualità delle cure, la vita dei singoli e l’integrità sanitaria della popolazione tutta. Quando l’obiettivo principale diventa il massimizzare i profitti, ciò produce tagli di personale, riduzione della qualità dei servizi e decisioni basate sulla redditività anziché sulle esigenze della salute dei pazienti.
Inoltre, la privatizzazione crea disuguaglianze nell’accesso alle cure mediche. I cittadini più abbienti possono permettersi di accedere ai servizi privati, mentre quelli meno fortunati sono costretti a fare affidamento su un sistema pubblico sempre più impoverito. Va delineandosi dunque il modello americano con un sistema di eccellenze a pagamento e uno pubblico dequalificato, mal gestito e sotto finanziato. Questo crea un divario crescente tra ricchi e poveri in termini di salute e dei diritti in generale, minando il principio di uguaglianza sancito dalla Costituzione italiana.

Abolire l’intramoenia per tutelare il SSN

Per tutelare il sistema sanitario nazionale e ripristinare la sua missione originaria di fornire cure di alta qualità, gratuite ed equamente accessibili a tutti i cittadini, è fondamentale abolire l’intramenia, per dare un segno reale di controtendenza e rottura del processo privatizzatore. Questo sarà un primo passo, perseguibile attraverso un Referendum abrogativo, naturalmente dovranno seguirne altri e quindi deve essere accompagnato da una serie di azioni per rafforzare il SSN:

Aumentare gli investimenti: il governo deve aumentare gli investimenti nel SSN per garantire che ci siano risorse sufficienti per offrire servizi di alta qualità, quindi piano straordinario di assunzioni in tutte le professioni sanitarie, adeguamento strutturale con implementazione dei posti letto e di strumentazione diagnostica, oltre che un vero piano di strutturazione della medicina territoriale e di integrazione sociale.

Ridurre le Liste di Attesa: Con personale adeguato e strumentazione implementata, tolto la ragione principale delle liste di attesa (intramenia) Sarà più semplice ridurre le lunghe liste di attesa per le procedure mediche, garantendo un accesso tempestivo alle cure.

Migliorare l’efficienza: Il sistema sanitario deve essere reso più efficiente attraverso una migliore gestione delle risorse e l’adozione di pratiche innovative, invertendo i processi di esternalizzazione con nuovi percorsi di reinternalizzazione al sistema pubblico

Contrastare la corruzione: è fondamentale combattere la corruzione nel settore sanitario per garantire che i fondi pubblici siano utilizzati in modo appropriato.

Promuovere la prevenzione: investire nella prevenzione delle malattie è un modo efficace per ridurre i costi a lungo termine e migliorare la salute della popolazione. Occorre premiare la salute e non la malattia.

Conclusioni

La privatizzazione del sistema sanitario italiano, con l’intramenia come emblema principale, distrugge la missione fondamentale del SSN di garantire a tutti i cittadini un accesso equo e gratuito alle cure mediche.
Questa politica è in contrasto con la Costituzione italiana e ha conseguenze negative sulla qualità delle cure e sull’uguaglianza nell’accesso ai servizi sanitari.

Per tutelare il SSN e ripristinare la sua integrità, è essenziale abolire l’intramenia (si promuova un referendum) e prendere misure concrete per migliorare il sistema pubblico.
Solo attraverso investimenti adeguati, una gestione efficiente e un impegno a favore del servizio pubblico universale e gratuito, come stabilito dalla Costituzione italiana, possiamo garantire che tutti i cittadini abbiano accesso alle cure di cui hanno bisogno, indipendentemente dalla loro condizione economica.
La salute è un diritto fondamentale, dobbiamo proteggerla ad ogni costo, la salute non è una merce su cui speculare.

Marco Nesci
Collaboratore redazionale di Lavoro e Salute

Già responsabile nazionale delle politiche sanitarie del PRC

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