Piemonte: RSA bloccate, migliaia di anziani in attesa di cure

In Piemonte la situazione della non autosufficienza è al collasso!
Oltre 5.000 anziani malati cronici aspettano un posto in RSA, ma la Regione blocca i posti convenzionati ai livelli del 2019!

Il Piemonte dispone di 33.000 posti letto accreditati nelle RSA, ma solo la metà è coperta dal Servizio Sanitario Nazionale. Il resto? A pagamento!

💰 Chi non può permettersi una retta da oltre 3.000 euro al mese resta senza assistenza. Le famiglie sono lasciate sole, con costi insostenibili o, peggio, senza alternative.

E come se non bastasse, la Legge 33/2023 ha peggiorato tutto! Le cure di lungo termine sono sottratte al Servizio Sanitario e trasferite nel settore socio-assistenziale, dove l’accesso dipenderà da criteri economici. Chi ha bisogno verrà trattato come un caso sociale e non come un malato.

✊ Serve subito un intervento per sbloccare i posti convenzionati nelle RSA e garantire l’accesso universale alle cure domiciliari.

👉 Firma e condividi la petizione:
https://www.change.org/CambiamoDDLnonautosufficienza

  • QUESTA PETIZIONE è stata avviata il 4 febbraio 2023 – (più sotto il testo originario *) – per fermare l’allora D.D.L. – Disegno di legge Delega sulla “Non Autosufficienza”.  Purtroppo, il 21 marzo 2023 il DDL è divenuto legge: la  LEGGE 33/2023 (1).
  • La legge 33/2023 non è una buona legge perchè lede i diritti fondamentali delle persone anziane malate e non autosufficienti, per i motivi QUI esposti.  
  • La legge 33 ha però bisogno di molti decreti attuativi 
    Uno, fondamentale, è stato pubblicato il 18 marzo 2024: il Decreto Legislativo 15 marzo 2024 , n. 29.  
    Esso apre ad alcuni miglioramenti rispetto alla legge 33:
    > accento alla salvaguardia delle prerogative del SSN per gli anziani malati non autosufficienti
    > richiamo alla legge 833/1978 e alla legge 38/2010 sulle cure palliative
    > la facoltà di cambiare idea sull’indennità di accompagnamento e tornare alla prestazione attuale.
    Ma permangono alcune grosse criticità, tra cui la grave previsione di un accesso alle prestazioni socio-sanitarie domiciliari, semi-residenziali e residenziali, condizionato da criteri diversi dalla sola condizione sanitaria (es. dall’Isee).

COSA FARE?… Grazie al Vostro fattivo sostegno, ovvero col supporto della Petizione, Insieme possiamo fare la differenza! 

Premesso che:

  • la persona anziana NON AUTOSUFFICIENTE è tale in quanto affetta da PATOLOGIE croniche invalidanti,  l’obbligo di cura, anche di lungo termine, ricade sul SSN, tenuto a garantire prestazioni (Lea) senza limiti di tempo, tipo di malattia e senza discriminazioni socio-economiche (v. Isee) [cfr. artt. 1 e 2, L.833/1978])
  • il prof. Giovanni Maria Flick, giurista e presidente emerito della Corte Costituzionale, ha dichiarato che: 
    Uscire dal terreno sicuro del sanitario e del socio-sanitario, come prospetta la legge 33/2023, equivale a una sottrazione di tutele per i malati cronici non autosufficienti, che invece vanno mantenuti nella dimensione di tutela sanitaria per tutte le loro esigenze” (Roma, 17 maggio 2023).  

SI PUO’ FARE QUANTO SEGUE:

  1.   a “breve” termine, continuare a monitorare e interloquire sulla stesura dei previsti > decreti attuativi <  allo scopo di modificarne i contenuti e attenuarne gli effetti negativi, ribadendo il vigente diritto alle cure sanitarie e socio-sanitarie senza limiti di durata anche per gli anziani malati e non autosufficienti, garantito dalla legge 833/1978 e dai Lea senza discriminazioni di carattere socio-economico;
  2.   a più a lungo termine, promuovere iniziative per l’abrogazione della legge (ad es.  tramite dichiarazione di incostituzionalità da parte della Consulta o referendum abrogativo).

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(1) Legge 23 marzo 2023, n. 33  “Deleghe al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane” – GU 30 marzo 2023.
La Petizione lanciata il 4 febbraio ha contribuito ad ottenere alcuni miglioramenti (richiamo alle leggi 833/1978 e 38/2010 sulle cure palliative, nonché la facoltà di cambiare idea sull’indennità di accompagnamento e tornare alla prestazione attuale), ma permangono grosse criticità, come ad es. la selezione all’accesso alle prestazioni sanitarie su criteri socio-economici (l’ISEE, su tutti), in contrasto con il principio di universalità garantito dal Servizio sanitario nazionale.

28/2/2024 UTIM Nichelino

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