Processi a Ultima Generazione: Civitavecchia, obbligo di dimora per tutti. A Bologna rimangono le misure cautelari e udienza rinviata

Sono quindici gli attiviste/i di Ultima Generazione che oggi sono entrati in aule giudiziarie, alcuni al Tribunale di Bologna, altri al carcere di Civitavecchia. A tutte le persone è stato convalidato l’arresto con diverse misure cautelari per avere effettuato azioni di disobbedienza civile nonviolenta.

CIVITAVECCHIA: OBBLIGO DI DIMORA PER TUTTI DOPO TRE GIORNI IN CARCERE PER UN BLOCCO STRADALE

Sono stati convalidati gli arresti delle dodici persone in carcere da lunedì. È caduta l’imputazione per attentato alla sicurezza dei trasporti, però rimane l’accusa di la violenza privata. È stato emesso l’obbligo di dimora per tutte le persone.

Beatrice, 23 anni ha scritto queste parole mentre in carcere: “Quello che cerchiamo non è uno scontro, ma un confronto: ci poniamo in una posizione di vulnerabilità, ci mettiamo la faccia, usiamo una comunicazione non violenta pur portando le nostre istanze, restiamo aperte al dialogo.”

Saranno le persone di Ultima Generazione a pagare il fatto di aver agito rispetto alla Costituzione Italiana, che sancisce il diritto per ogni cittadino in forma singola ed associata a manifestare pacificamente. L’ironia vuole che la manifestazione fosse per onorare l’articolo 9 della stessa Costituzione che dichiara, lo vogliamo ricordare qui, di tutelare “l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni”. Invece, il governo calpesta la carta costituzionale nell’abbandonare i cittadini ed i territori colpiti drammaticamente dalle conseguenze della catastrofe eco-climatica. Mettendo noi sul banco degli imputati, così invece il governo si lava la coscienza dalle proprie responsabilità, e con nuovi provvedimenti legislativi, sceglie la repressione anziché l’ascolto e il confronto.

BOLOGNA: UDIENZA RINVIATA AL 18 GENNAIO 2034 PER BLOCCO STRADALE

Oggi, il giudice ha accettato la proposta di rito abbreviato richiesta dalla difesa insieme a materiale probatorio. Sono state sentite le dichiarazioni spontanee di Ettore, Mida e Silvia. Il processo è stato rinviato all’udienza del 18 gennaio ore 9:30 per la discussione finale e la sentenza. È dal 3 novembre che Mida, Silvia ed Ettore stanno seguendo le misure cautelari di obbligo di firma e divieto di dimora, il loro arresto è stato convalidato per i reati di violenza privata aggravata e danneggiamento.

Ettore, 23 anni, studente di filosofia e capo scout, ha fatto una dichiarazione spontanea durante l’udienza: “Ho paura perchè sappiamo di essere in corsa verso la nostra estinzione, e non mi sembra che la cosa sia presa in modo serio, alla Cop28 parlano di necessità di mantenere l’energia fossile. Tutto questo è totalmente assurdo. Provocherà un sacco di morte, un sacco di morti. Per questo abbiamo fatto il sit-in in strada, però in sicurezza e mantenendo un atteggiamento di dialogo con le persone, oltre ad essere stati attenti alla sicurezza di quello che stavamo facendo.

Durante il presidio di solidarietà erano presenti Europe Verde, Cngei gruppo scout, Cambiare Rotta, Fridays for Future, Extinction Rebellion, Rifondazione Comunista, Giovani Comunisti. Durante il presidio si è svolta un’azione dimostrativa nella quale è stato versato fango davanti alle scale del Tribunale su oggetti di quotidianità, portati da ogni persona presente al presidio. Un’azione per ricordare le alluvioni nelle Marche, in Toscana e Emilia Romagna.

7/12/2023 https://www.osservatoriorepressione.info/

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