Pubblico impiego, Usb verso lo sciopero generale. “Contro il blocco dei contratti, contro l’austerity”
Il Coordinamento Nazionale USB Pubblico Impiego, riunitosi ieri, 14 aprile, con i responsabili dei territori e dei settori del lavoro pubblico, ha dato mandato all’Esecutivo Nazionale USB di proclamare lo sciopero generale dell’intera categoria.
Uno sciopero che già era nell’aria, ma che si è reso necessario dopo l’emanazione del Def da parte del governo Renzi, con il quale, nella sostanza, si bloccano i contratti di pubblico impego per un altro quinquennio e non si stanziano le risorse per alcuna stabilizzazione dei lavoratori precari.
Secondo il Coordinamento Nazionale USB P.I., “siamo di fronte ad un governo che, come quello Letta e quello Monti, si fa dettare la linea dall’Unione Europea e dalla Banca Centrale Europea, con la differenza che l’attuale premier assomiglia sempre più a un illusionista: dal cappello tira fuori 80 euro per chi ha redditi minimi e contemporaneamente, senza farsi vedere, Renzi taglia di fatto i salari ai lavoratori pubblici del 20%”.
“E’ evidente che con questa decisone – continua il Coordinamento nazionale Usb/Pi – nei prossimi due anni aumenteranno le famiglie sotto la soglia di povertà, a fronte anche del silenzio complice delle altre organizzazioni sindacali”.
L’USB P.I. invita dunque tutte le lavoratrici ed i lavoratori dell’amministrazione pubblica a mobilitarsi e a sostenere lo sciopero USB, che sarà preceduto il 14 maggio prossimo da una giornata nazionale di lotta con iniziative regionali.
Data e modalità dello sciopero saranno definite nelle prossime settimane, anche entrando in relazione con il movimento fatto di organizzazioni sociali e politiche che intende mobilitarsi contro i diktat dell’Unione Europea.
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