RSA e non autosufficienza in Piemonte

*Richiesta aumenti rette in Rsa: “Non pesino sulla quota degli utenti. Inaccettabili altri rincari per i malati e le loro famiglie”*

➡️ Uniamo, con richiesta di dare evidenza sui Vostri mezzi d’informazione, il comunicato congiunto di Associazione Alzheimer Piemonte, Amici Parkinsoniani Piemonte e Fondazione promozione sociale in replica alla minacciosa richiesta dei gestori delle Rsa di aumentare le rette a carico degli utenti, scaricando su essi non solo la quota alberghiera, ma parte delle spese sanitarie.

‼️ Per dare un ulteriore quadro alla situazione e alla richiesta dei gestori, va ricordato che:

📌con la legge 3 del 2021 la Regione Piemonte ha destinato 30 milioni di euro, distratti dalle quote Lea per il pagamento delle rette in convenzione, a “ristori” per le spese sostenute dalle strutture, spesso già coperte con aumenti estemporanei caricati su ricoverati e loro famiglie;

📌 con la delibera 1 del 7 settembre 2022, la Regione ha già disposto un aumento delle rette, anche motivato dall’aumento delle tariffe energetiche, ma mai rientrato, nonostante il calo dei prezzi rispetto alla “fiammata” dell’estate 2022. L’aumento ha determinato ricadute sui ricoverati che ammontano a valori compresi tra 650 e 2.000 euro in più all’anno;

📌è ancora vigente la delibera 4/2020, che permette alle Rsa di assumere personale sottoqualificato (persone che non hanno acquisito la qualifica di Oss, ), con conseguente minore costo della prestazione a carico dei gestori e minore qualità di servizio;

📌 a dispetto degli infondati allarmi sulla chiusura delle Rsa lanciati dai gestori – anche in quel caso con richieste di risorse a fondo perduto e senza alcun adeguamento degli standard – va ricordato che tra il 2019 e il 2022 le strutture residenziali per anziani auto e non sufficienti e per persone con disabilità in Regione Piemonte sono sempre cresciute (dati Unioncamere, da 547 a 640 attività) e che nella sola città di Torino, che conserva ormai solo più due Rsa non affidate in concessione a privati (anche se materialmente i servizi sono affidati in appalto a cooperativa), hanno aperto nell’ultima settimana le strutture “Residenza Madama-Colisee” da 120 posti e “Giardino degli Aironi-Orpea” da 200. Possibile che i grandi gestori si lancino in un business tanto in perdita?

Maria Grazia Breda

Andrea Ciattaglia

Csa – Coordinamento sanità e assistenza e della Fondazione promozione sociale

12/1/2024

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