LA SALUTE NON E’ UNA MERCE

Versione interattiva http://www.blog-lavoroesalute.org/lavoro-e-salute-luglio-2023/

Archivio http://www.lavoroesalute.org/

Pubblichiamo il testo – ampliato dalla discussione nell’assemblea nazionale a Firenze il 17 giugno – dell’appello che abbiamo pubblicato nel numero di giugno del mensile. Queste modifiche di merito che hanno arricchito l’appello lanciato dalla Rete Nazionale Salute e Sanità trovano la piena condivione di Lavoro e Salute.

Appello e Piattaforma Assemblea di Firenze del 17/6/2023 Congresso per la salute/Rete nazionale salute e sanità

APPELLO

L’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), attualmente rappresenta iconicamente l’ultimo atto quel piano inclinato di attacco al Servizio Sanitario Nazionale (SSN), partito già all’indomani della sua istituzione avvenuta con la Legge n. 833 del 23 dicembre 1978. Una inclinazione verso la mercificazione della salute, costruito prima con l’aziendalizzazione del SSN con il D.Lgs. n. 502/1992,non corretto dal D.Lgs. n. 229/1999, e la concessione al privato di molti dei servizi che lo stesso sarebbe tenuto ad erogare direttamente,tramite il blocco delle assunzioni,il relativo tetto di spesa e il trasferimento di questa spesa nelle convenzioni/accreditamenti con i privati complice la riduzione dei finanziamenti per la sanità.

Una “logica del profitto” sempre più accelerata dalla pervasività del Sistema delle convenzioni, degli accreditamenti e della sussidiarietà, che drena le risorse della fiscalità generale trasferendole ai privati, rafforzando il principio dei costi pubblici e dei profitti privati di matrice capitalistica. Le ricadute in negativo dei CCNL diversificati tra “Pubblico” e “Privato”, il ricorso a lavoro precario,convenzionato,atipico e partite IVA sono state amplificate dalla forte regionalizzazione prevista della modifica del Titolo V della Costituzione sino ai progetti di Autonomia Differenziata, con la volontà di ampliarla anche ai settori scuola, ambiente e politiche del lavoro, che ha dato via libera alla frantumazione in mille rivoli dei contratti di lavoro, precarizzandoli ad oltranza e mantenendo un funesto blocco delle assunzioni “pubbliche”.

Una ridefinizione lavorativa accompagnata da una gestione autoritaria e antidemocratica di tali sistemi, che stabilisce una sorta di dittatura dei manager nei confronti dei lavoratori del comparto sanitario, appesantendo il meccanismo sanzionatorio ed antisindacale. Una “autonomia” che ha anche aperto la strada alla disintegrazione del SSN in tanti “sistemi” regionali, che rappresentano delle vere e proprie mangiatoie per profittatori senza scrupoli, con pesantissime disuguaglianze della quantità e qualità dei servizi sanitari erogati sul territorio nazionale, alla base di drammatiche “migrazioni della speranza”, della popolazione in cerca delle cure necessarie, soprattutto sull’asse Sud-Nord del paese.

Una riorganizzazione mercificata e profittevole che ha determinato l’abbandono delle politiche di prevenzione nei territori e nei luoghi di lavoro, in favore di una politica di “cura” consumistica che spinge alla medicalizzazione ad oltranza, favorita dalla lobby dei medici di famiglia, esterni al SSN, ma sempre più sensibili agli input delle multinazionali farmaceutico-sanitarie che non alle esigenze dei cittadini. Un quadro di attacco complessivo al SSN completato dalla chiusura di strutture pubbliche, l’eliminazione di migliaia di posti letto, il numero chiuso nelle facoltà universitarie, l’emorragia di personale e conoscenze favorite dalla riduzione degli investimenti diretti, con lo scopo di una sua minimizzazione strategica in funzione favorevole alla corsa al profitto in sanità.

In questi mesi abbiamo assistito a numerose mobilitazioni locali su questi temi,anche di sindacalismo di base, medico e confederale, le proiezioni in molte situazioni locali del film “C’era una volta in Italia”. Giakarta sta arrivando”,che seguono al percorso iniziato con i Congressi per la salute che da Bologna a Roma hanno cercato di connettere le varie realtà attraverso numerose riunioni nazionali.

Per discutere ed approfondire quali risposte formulare contro questo attacco e in continuità con il percorso del Congresso per la salute,si è tenuta l’ Assemblea a Firenze il 17/6/2023,aprendo una discussione tra strutture e soggetti interessati ad opporsi alla deriva mercificante ed allo smantellamento del SSN,al fine di creare una Rete nazionale Salute e Sanità sulla base della Piattaforma proposta.

La guerra e la crisi economica e ambientale comportano un ulteriore attacco alla salute portando a divisioni e guerre tra poveri. Il Governo di destra Meloni accentua ulteriormente le linee dei governi precedenti,imprimendo alla deriva tecnocratica un svolta ancora più autoritaria e antipopolare.

Per questo serve un movimento di lotta per la salute e la sanià pubblica,con veretnze locali e nazionali,basato sulla non delega,che faccia proprio il motto :”Fare come a Cariati”.

PIATTAFORMA Congresso per la salute Rete nazionale salute e sanità

  • 1- Riorganizzare il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) interamente a controllo e gestione pubblica, partecipata e popolare anche attraverso esperienze di autodeterminazione, umanizzazione e autogestione.
  • 2- Ridefinizione del SSN non più basato su principi di aziendalizzazione e privatizzazione, ma laico e con la produzione diretta di servizi.
  • 3- Incremento del finanziamento del SSN con destinazione esclusivamente al SSN pubblico, ripristino dell’imposizione fiscale progressiva ed eliminazione del pareggio di bilancio in Costituzione
  • 4- Eliminazione del profittevole meccanismo dell’accreditamento e delle convenzioni con i privati, compresi i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta e gli specialisti ambulatoriali convenzionati, anche per fare fronte a cronicità, fragilità e non autosufficienza nella polazione.
  • 5- Recupero delle strutture sanitarie inutilizzate e/o abbandonate su tutto il territorio nazionale.
  • 6- Rilancio delle politiche di prevenzione,salute delle donne, delle libere soggettività e della salute mentale in tutte le attivit, nei territori e nei luoghi di lavoro, partendo da ambiente, reddito, lavoro, abitazione, istruzione e servizi.
  • 7- Piano straordinario di assunzioni di personale a tempo indeterminato, stabilizzazione dei precari e reinternalizzazioni del personale e delle attività esternalizzate, abolendo il tetto di spesa e con adeguati standard normativi di personale.
  • 8- Contratto nazionale unico per tutti i lavoratori e lavoratrici della sanità pubblica, convenzionata e privata, per superare le differenze giuridiche e contrattuali.
  • 9- Eliminazione del numero chiuso universitario compresi i corsi di laurea delle professioni sociali e sanitarie e delle specializzazioni, formazione universitaria del medico di medicina generale con adeguamento di strutture, borse di studio e programmi.
  • 10- Abolizione delle Assicurazioni Private di malattia nei Contratti collettivi di lavoro Pubblici e Privati e della loro detraibilità fiscale.
  • 11- Rifiuto dell’Autonomia Regionale Differenziata e abolizione delle modifiche del Titolo V della Costituzione.
  • 12- Ridefinizione delle attuali competenze tra Stato, Regioni ed Enti Locali.
  • 13- Abolizione di tutti i ticket sanitari,della pratica dell’intramoenia e dell’ extramoenia, con l’esclusività del rapporto di lavoro, azzeramento delle scandalose liste d’attesa, introduzione nei LEA di tutta l’odontoiatria e delle patologie rare, orfane e invisibili.
  • 14- Per la democrazia e contro la repressione nel SSN e nella sanità esternalizzata e accreditata, contro la sua gestione verticistica e autoritaria, aggravata dalle grandi dimensioni delle aziende sanitarie.
    Firenze il 17 giugno

Ndr. LeS: La piattaforma sarà proposta a un coinvolgimento più ampio

————————————————————————————–

Intervento di Edoardo Turi, alla manifestazione Cgil per la sanità del 24/6/2023 a Roma

Compagne e compagni,e vorrei dire, Colleghe e Colleghi, perchè immagino che qui oggi ci siano molti che come me, sono operatori del Servizio Sanitario Nazionale.

Sono un medico del territorio, che lavora in un Distretto di Azienda sanitaria, in una grande periferia di Roma, quel territorio che ha retto a stento l’impatto dell’epidemia Covid e dunque vorrei portare qui la sofferenza di quegli operatori.

SSN nato,vorrei ricordarlo, dalle lotte di due decenni del movimento operaio e democratico: dei lavoratori contro la nocività in fabbrica, delle donne e delle femministe per la salute,degli ambientalisti e degli studenti per cambiare l’università.

Sono anche un attivista di Medicina Democratica, che nasce proprio in quei decenni, non come un centro di studi e ricerca, ma come movimento di lotta per la salute,seguendo il pensiero di Maccacaro, G. Berlinguer, Basaglia e Laura Conti, giganti di cui non siamo statt all’altezza.

Quel SSN che oggi è sotto attacco, attacco inziato negli anni ‘90 e proseguito con governi di centrodestra e di centrosinistra, nazinali e regionali.

Un vera e propria controriforma, come ci ricorda Ivan Cavicchi su il manifesto di oggi,basata sull’aziendalizzaione, simboleggaita dalla figura monocratica, autoritaria e anacronistica del Direttore Generale, la regionalizzazione con 21 SSN,fino alla modifica del titolo V della Costituzione e alla scellerata autonomia regionale differenziata,la riduzione della spesa sanitaria e dei posti letto in ossequio ai parametri di Maastricht, fino al pareggio di bilancio in Costituzione e infine il PNRR e le Case della comunità che senza personale sono scatole vuote.

Infatti questa situazione di può sintetizzare nel blocco delle assunzioni nelle Aziende sanitarie, con il tetto di spesa per il personale che con il ministro Balduzzi del governo Monti è stato fissato al 15%: il che vuole dire che per 10 opertaori che vanno via ne sostituisco 1,5.

Mentre non si è bloccata la spesa per beni e servizi che con le esternalizzazioni, gli accreditamenti e le convenzioni con i privati, oggi rappresenta il 50% del Fondo Sanitario Nazionale (FSN),con punte del 90-95% per lungodegenza, riabilitazione, RSA, hospice assitenza domiciliare, con la spesa sanitaria che è il 70-75% del bilancio delle regioni.

In questo modo il SSN è come un barattolo di Nutella che è stato svuotato all’interno, ma ne è stata lasciata sulle pareti del barattolo così da fuori sembra pieno.

Per questa ragione va detto che se è giusto chiedere l’aumento del FSN, questo va destinato solo a un piano straordinario di assunzioni del personale delle Aziende sanitarie del SSN. Conseguentemente vanno bloccate le esternalizzazioni, gli accreditamenti e i convenzio-namenti con i privati.

Va superato il numero chisuo nei corsi di laurea di medicina, delle professioni sanitarie e nelle specializzazioni, adeguando strutture e programmmi, perchè tra un po’ non ci saranno più operatori sanitari.
Va realizzzata una riforma radicale delle sanità territoriale: condividiamo la proposta della Funzione pubblica CGIL di passaggio alla dipendenza della medicina di base convenzionata: medici di medcina generale, pediatri di libera scelta e specialisti ambulatoriali ed il motivo è semplice: con una popolazione con sempre più anziani che per il 30% è composta da malati cronici e un 10% di non autosufficenti, come può un medico di base con in media 1000 assititi seguire 300 cronici e e 100 non autosufficienti? Impossible.

La remunerazione del medico di famiglia non può più essere basata sul numero di assistiti.

Inoltre vorrei chiedere al sindacato un ripensamneto sulle assicurazioni nei CCNL, che con la deducibilità fiscale sottraggono ulterioi risorse al SSN, foraggiando quel meccanismo iniquo che è l’intramoenia.

E infine vi è necessità di maggiore democrazia nelle Aziende sanitarie attraverso la partecipazione alle decisioni, da parte dei lavoratori e dei cittadini. In questo senso va il percorso che cerca di connettere le realtà e le lotte che sul territorio nazionale sono impegnate per la salute e la sanità pubblica attraverso il percorso dei Congressi/Rete per la salute cui vi invito partecipare.

Grazie!

Edoardo Turi

Medicina Democratica

Versione interattiva http://www.blog-lavoroesalute.org/lavoro-e-salute-luglio-2023/

Archivio http://www.lavoroesalute.org/

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *