Salute e Sicurezza. Dati su infortuni e malattie professionali

Salute e Sicurezza. Dati su infortuni e malattie professionali

I dati ufficiali, relativi agli infortuni e alle malattie professionali riconosciute nel settore dell’industria e servizi, forniti dall’Inail ai componenti della Commissione Consultiva ex art.6 del Dlgs 81/08 del Ministero del Lavoro.

I dati sono relativi alla platea dei lavoratori assicurati dall’Inail e dunque sono esclusi i lavoratori parasubordinati, quelli autonomi a partita IVA e naturalmente tutti i lavoratori in nero, di conseguenza è statisticamente certo che i lavoratori infortunati siano molti di più di quello che ci dicono questi dati.

 

 

Infortuni
2012 2013 2014 2015 2016
In occasione di lavoro:
499.549 449.163 428.194 410.111 414.794
In itinere:
85.562 87.682 84.468 83.648 85.827
Totale:
585.111 539.845 512.662 493.759 500.621

 

 

 

Infortuni con esito mortale:
2012 2013 2014 2015 2016
In occasione di lavoro:
885 719 709 798 667
In itinere:
266 294 251 282 249
Totale :
1.151 1.013 960 1.080 916
MALATTIE PROFESSIONALI:
2012 2013 2014 2015 2016
38.098 41.676 45.483 45.848 46.962

 

La lettura di questi dati ci indica un quadro drammatico del fenomeno infortunistico che è rimasto statico e non si è ridotto nemmeno con il calo delle ore lavorate degli anni passati, mantenendo così l’Italia al vertice dei paesi europei con più infortuni.

Inoltre si registra un significativo numero di infortuni, anche mortali, in itinere, dimostrazione di un cambiamento lavorativo, per significative quote di lavoratori che durante il turno lavorativo devono spostarsi da una sede all’altra, da un cliente all’altro. Ma i dati ci segnalano anche un peggioramento complessivo delle condizioni lavorative perché registrano un incremento di quasi novemila malattie professionali nel quadriennio 2012/2016 che sarebbero molte di più se l’Inail sistematicamente non respingesse tante richieste di riconoscimento di malattia professionale con la giustificazione che sono presenti elementi multifattoriali responsabili della malattia e riconducibili agli stili di vita del lavoratore.

Mancando i dati relativi al 2017 e ai primi mesi del 2018, che l’Inail non ha ancora elaborato non abbiamo la conoscenza certa della situazione infortunistica e delle malattie professionali dell’oggi ma in maniera approssimata ognuno di noi è testimone di un aggravarsi della situazione, per il susseguirsi di infortuni quasi quotidiani e per l’aumento di tanti lavoratori dichiarati inidonei alle mansioni assegnate. Abbiamo fatto bene a individuare la necessità di mettere in campo il peso dei lavoratori metalmeccanici per tentare di arrestare questa situazione; gli scioperi territoriali che sono stati fatti in tante regioni sono complessivamente andati bene cosi come le tante assemblee, che hanno permesso quasi dappertutto di consolidare l’unità con Fim e Uilm sul tema della lotta per la salute dei lavoratori e per la sicurezza nel lavoro, ma oggi questo impegno non deve venir meno. Dobbiamo chiedere alle Camere del Lavoro, alle strutture regionali confederali di costruire piattaforme rivendicative unitarie nei confronti dei governi regionali, per richiedere adeguati fondi per il funzionamento dei servizi di prevenzione e vigilanza sul lavoro delle ASL, cosi come per la formazione necessaria.

Se già ci sono previsioni di iniziative di tale genere e piattaforme con tali contenuti inviatemele per farle circolare tra tutti.

In materia di formazione rinnovo l’invito a programmare nei prossimi mesi, in equilibrio con gli impegni congressuali, corsi aggiuntivi di base oltre a quelli obbligatori a cui sono dovute le imprese per i nuovi Rls in quanto con le elezioni di questi mesi delle Rsu abbiamo assistito a un ricambio significativo delle rappresentanze. L’auspicio che i corsi siano sempre a carattere categoriale con formatori interni in quanto come ho più volte detto, e avendolo verificato, i corsi delle Camere del Lavoro o dell’Inca sono generici e non aderenti alle necessità specifiche dei nostri Rls.

In ultimo in allegato troverete il documento consegnato in sede di Commissione Consultiva ex art. 6 del Dlgs 81/08 dai componenti del Ministero della Salute con elencate tutti i valori limite nell’utilizzo delle sostanze chimiche , che recepisce la Direttiva 2017 / 161 / UE; è importante studiarla e verificare quanto poi è scritto nei DVR.

8/5/2018 www.fiom-cgil.it

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