Sanità, i medici verso lo sciopero generale contro i tagli di Renzi e Padoan.

rabbia

Contro i tagli alla sanità anche il maggiore sindacato dei medici dirigenti, l’Anaao, ha finito per rompere gli indugi mettendosi sulla strada della mobilitazione. Alle parole di Renzi su una quasi certa riduzione di tre miliardi del fondo sanitario nazionale da 112 a 109 è scattato in tutto il settore sindacale una sorta di riflesso condizionato verso la protesta. A proclamare la mobilitazione è stata la Federazione nazionale degli ordini dei medici e degli odontoiatri (Fnomceo) “per il rilancio del Servizio sanitario nazionale e la valorizzazione del ruolo dei medici”, ma quello che si profila è un vero e proprio sciopero nazionale. La misura per quanto riguarda i medici, evidentemente è colma.
Sulla base di quanto previsto dal Patto per la salute 2014-2016, infatti, il finanziamento è fissato in 109 mld per il 2014, 112 mld per il 2015 e 115 mld per il 2016, con un incremento della spesa sanitaria pari quindi a 3 mld tra 2015 e 2016. Con il maxiemendamento del governo al dl enti locali, approvato lo scorso luglio, è stato però già confermato il mancato incremento di 2,3 mld per il 2015 sul livello di finanziamento della Sanità.

”Il persistente definanziamento della sanità pubblica, mascherato con stucchevoli contorsioni linguistiche e l’ambiguità degli assetti istituzionali appiattiti su un regionalismo che frantuma diritti – afferma l’Anaao – accompagna un attacco senza precedenti alla professione fino a metterne in crisi identità e ruolo”. Mentre la ”tanto attesa legge sulla responsabilità professionale comincia solo dopo due anni un cammino parlamentare incerto nei tempi e nei contenuti, per i rinnovi di contratti e convenzioni, assenti da sei anni – sottolinea l’organizzazione medica – già si parla di dilazione dei tempi e di esiguità dei finanziamenti”. La Direzione Nazionale dell’Anaao Assomed, convocata per il 25 settembre, si legge in una nota, ”sarà chiamata a sostenere le iniziative programmate per cambiare un intollerabile stato di cose, dichiarando lo stato di agitazione della categoria fino allo sciopero nazionale insieme con le altre organizzazioni sindacali dei medici dipendenti e convenzionati, dei veterinari, dei dirigenti sanitari”.

Le dichiarazioni del Presidente del Consiglio allarmano anche le associazioni della società civile, perché‚ come sottolinea Tonino Aceti coordinatore del Tribunale per i diritti del malato, si tradurrebbero in circa 8 miliardi di euro in meno per l’Ssn rispetto al livello di finanziamento previsto dal Patto per la Salute 2014-2016 e la Legge di Stabilità per il 2015. Miliardi che si aggiungono ai 30 di tagli accumulati negli ultimi 5 anni”. “A questo punto lo sbandierato rilancio della sanità pubblica attraverso quanto Previsto dal Patto per la salute, è pienamente smentito dalle dichiarazioni di Renzi – prosegue Aceti – piuttosto che continuare a smantellare l’Ssn, se c’è necessità di trovare risorse, che il Governo intervenga sul ‘tesoretto’ di circa 50 miliardi di euro annuali di spesa corrente extra sanitaria delle Regioni, sulle quali poco o niente si è fatto in questi anni”.

Sulle barricate pure i sindacati, che rispondono con un coro di critiche: ”Un film già visto che fa scattare un campanello d’allarme, perché‚ non aumentare il fondo sanitario equivale a tagliare”, commenta il segretario della Fp-Cgil Medici Massimo Cozza. Il Movimento 5 Stelle, intanto, annuncia una mobilitazione contro gli ”ulteriori tagli”: ”Per il prossimo 17-18 ottobre a Imola è previsto un momento di confronto a livello nazionale e se per quella data Lorenzin non avrà dato le dovute garanzie rispetto all’ammontare del Fsn per il 2016 – avverte M5S – pianificheremo attività e manifestazioni di protesta su tutto il territorio nazionale”. Lorenzin fa quello che può,almeno a parole; ma la sua traiettoria cozza contro quella del ministro Padoan,che insiste nel voler “spendere meno e meglio”.

Fabio Sebastiani

18/9/2015 www.controlacrisi.org

 

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