Spett.le redazione di Lavoro e Salute. NOVE MESI DI MORTI SUL LAVORO: UN’EPIGRAFE LUNGA E DRAMMATICA CHE CONTA 754 VITTIME. 569 GLI INCIDENTI AVVENUTI SUL LUOGO DI LAVORO E 185 IN ITINERE. > Eppure i responsabili politici e imprenditoriali parlano di riduzione degli omicidi sul lavoro, senza fare la premessa che è effimera in quanto diminuiscono di grandi numeri gli occupati stabili e precari. Ipocrisia di un sistema basato sul profitti a tutti i costi umani
SONO I TRISTI CONTORNI DELLA GEOGRAFIA DEGLI INFORTUNI MORTALI RACCONTATA NELLA PIÙ RECENTE INDAGINE DELL’OSSERVATORIO SICUREZZA SUL LAVORO VEGA ENGINEERING (SULLA BASE DI DATI INAIL).
64 SONO I DECESSI SUL LAVORO RILEVATI DA GENNAIO A SETTEMBRE IN LOMBARDIA; 59 IN EMILIA ROMAGNA, 54 IN PUGLIA, 53 IN PIEMONTE, 50 IN SICILIA E 44 IN VENETO.
Nove mesi di morti sul lavoro per un’epigrafe drammatica che conta 754 vittime: di cui 569 decedute sul luogo di lavoro e 185 in itinere. Sono questi, purtroppo, i freddi e tristi contorni della geografia degli infortuni mortali raccontata nella più recente indagine dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering (sulla base di dati Inail).
Un panorama sconcertante che racconta il fenomeno delle morti bianche da gennaio a settembre 2014 nel nostro Paese e dove ancora una volta la Lombardia conta il maggior numero di decessi sul luogo di lavoro (64); 59, invece, sono quelli registrati in Emilia Romagna, 54 in Puglia, 53 in Piemonte, 50 in Sicilia e 44 in Veneto. Intanto, l’unico valore in diminuzione è il decremento della mortalità rispetto al 2013. Era, infatti, pari al 4,6 per cento a fine giugno, mentre a fine settembre è sceso a 2,4. (I dati completi sono disponibili sul sito www.vegaengineering.com ).
Il risultato peggiore sull’incidenza della mortalità rispetto alla popolazione lavorativa secondo l’Osservatorio mestrino viene, invece, rilevato in Molise (70,4 contro una media nazionale pari a 25,3). Seguono Basilicata (50) e Puglia (46,7). Il maggior numero di incidenti per macroarea geografica viene registrato nel Sud della Penisola(139), mentre il numero minore di infortuni mortali nel Centro (109).
Il settore delle costruzioni quello in cui si è verificato il numero più elevato di incidenti mortali (13,7 per cento dei casi), seguito dalle attività manifatturiere (12 per cento) e dai trasporti e magazzinaggi (8,4 per cento).
Alla capitale spetta poi il record peggiore quanto a maggior numero di vittime (sono 27), seguita da Bari (20), Torino e Lodi (19). Mentre l’incidenza più alta della mortalità rispetto alla popolazione lavorativa a livello provinciale viene registrata ad Isernia (145,6).
Le donne che hanno perso la vita sul lavoro nei primi 9 mesi del 2014 sono state 33 (5,8 per cento del totale).
Gli stranieri deceduti sul lavoro sono 71 pari al 12,5 per cento del totale.
Il giovedì il giorno della settimana in cui si è verificato il maggior numero di incidenti. Quasi il 70 per cento delle morti bianche ha coinvolto lavoratori con un’età superiore ai 45 anni.
I dati sopra citati sono disponibili attraverso la pubblicazione mensile sul sito www.vegaengineering.com.
Ci auguriamo che il comunicato e le tabelle statistiche possano diventare un utile strumento di lavoro per Voi e che possano trovare diffusione al fine di contribuire a diffondere la cultura della sicurezza tramite una diffusa sensibilizzazione.
N.B: le nostre elaborazioni rilevano gli incidenti mortali verificatisi in luogo di lavoro ordinario e quindi sono esclusi quelli in itinere e quelli dovuti alla circolazione stradale.
10/11/2014
Ufficio Stampa – Dott.ssa Annamaria Bacchin
Web site: www.vegaengineering.com
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