Stop Border Violence, l’iniziativa contro la violenza sui confini europei

Nel 2021 è nata Stop Border Violence, un’Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) che chiede la fine di torture e trattamenti inumani alle frontiere dell’Europa. In quanto ICE, l’iniziativa, registrata dalla Commissione Europea lo scorso 12 gennaio, non è soltanto una raccolta firme, ma uno strumento di democrazia partecipativa formalmente riconosciuto dall’Unione Europea, con cui i cittadini  e le cittadine possono esprimersi in merito a politiche e misure europee e richiedere delle modifiche in un ambito di competenza della Commissione Europea: è dunque un dispositivo che, se opportunamente sostenuto, può avere un impatto profondo, perché consente alle voci dei cittadini e delle cittadine di giungere direttamente nelle aule del Parlamento Europeo, dove si prendono le decisioni.

Con questa iniziativa, noi cittadini europei rivendichiamo il nostro diritto a essere governati secondo civiltà e legalità.

L’obiettivo finale di Stop Border Violence è chiedere alla Commissione Europea l’applicazione effettiva dell’articolo  4 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, nel quale si proibiscono la tortura e altri atti inumani o degradanti. A livello operativo, come si legge nel manifesto dell’iniziativa, Stop Border Violence richiede la protezione di migranti e richiedenti asilo attraverso:

  • l’istituzione di meccanismi di monitoraggio per individuare e fermare le violazioni dei diritti fondamentali, sia alle frontiere che all’interno dello spazio comune europeo;
  • il ritiro dagli accordi internazionali sul controllo dei flussi migratori con paesi terzi colpevoli di gravi violazioni dei diritti umani e la non conclusione di tali accordi in futuro;
  • l’elaborazione di norme minime di accoglienza applicabili a tutti gli Stati membri e per l’intero periodo di residenza delle persone in territorio europeo;
  • la possibilità di applicare sanzioni specifiche in caso di violazione delle norme comunitarie.

Come funzionano le ICE?

Le Iniziative dei Cittadini Europei prevedono la raccolta di almeno un milione di firme di cittadini e cittadini di almeno sette Stati membri dell’UE; una volta raggiunto questo obiettivo, l’iniziativa giunge alla Commissione Europea, trasformandosi in una richiesta ufficiale. L’obiettivo di Stop Border Violence, ora, è dunque raccogliere quante più firme possibili. Ma per farlo è fondamentale che la rete dei promotori e dei sostenitori dell’iniziativa si estenda.

Qui le associazioni, le organizzazioni, i collettivi possono esprimere il proprio sostegno all’iniziativa e impegnarsi nella diffusione nei loro spazi di discussione, sui loro canali e nei loro territori.

Partecipiamo, condividiamo, diffondiamo l’iniziativa presso associazioni sensibili alla brutalità dei confini; costruiamo una rete europea a sostegno dell’iniziativa. Restiamo non accettanti. Facciamo sentire forte il nostro “NO”.

Rossella Marvulli

2/3/2023 https://www.meltingpot.org/

Nell’autunno del 2020 come Partito della Sinistra Europea, facemmo questo libro di denuncia sulla mancata zona rossa nella bergamasca. Gli elementi sfociati nell’inchiesta di cui oggi si parla erano presenti in questo libro-denuncia scritto da Vittorio Agnoletto. QUi di seguito vi allego l’introduzione che scrissi in qualità di vicepresidente del Partito della Sinsitra Europea con Heinz Bierbaum, allora presidente.

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *