Strage di Brescia: “la nuova inchiesta porta al comando Nato di Verona”

Il presidente della Repubblica Mattarella ha detto oggi: “Fu eversione di destra. La memoria è radice del futuro”. Mattarella non ha però aggiunto che la nuova inchiesta sulla strage, per usare le parole di Repubblica, “porta lì dove nessuno poteva immaginare, il comando Nato di Verona”

Oggi ricorre la memoria della strage di piazza della Loggia del 1974.

Una strage su cui la magistratura sta facendo finalmente chiarezza, a distanza di tantissimo tempo.

In quella strage vi furono tre livelli.

Primo livello della strage di Brescia: i neofascisti, la bomba.

Secondo livello: i servizi segreti.

Terzo livello: il comando Nato di Verona.

All’Eirene Festival, nell’ambito del dibattito sul libro di Angelo Baracca “La Nato e i misteri d’Italia” (Left, 2023), abbiamo affrontato la spinosa questione del “terzo livello” della strategia stragista in Italia, ossia delle coperture politico-militari internazionali.

La strage di Brescia del 1974, ma la stessa cosa vale ad esempio per la strage di Bologna del 1980, vede coinvolti i servizi segreti che per molto tempo abbiamo definito “servizi deviati”.

Ma furono deviati da chi? Dai neofascisti?

Quella strage non può essere spiegato con la semplice “manovalanza” neofascista, doverosamente ricordata oggi dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella con le sue parole “fu eversione di destra”. Vi fu un secondo livello, ossia le coperture dentro gli apparati segreti dello Stato, e poi il massimo livello che garantiva tutti: il comando Nato FTASE di Verona. A dirlo oggi non sono dei giornalisti complottisti dell’estrema sinistra ma le carte dell’indagine di 280 mila pagine. Quell’imponente documentazione porta al Comando Forze Terrestri Alleate per il Sud Europa della Nato, ossia il comando FTASE di Verona.

Si può quindi ancora parlare di servizi segreti “deviati” dai neofascisti? Di ufficiali nostalgici del Duce? O c’era invece una strategia di destabilizzazione che guardava non al passato ma alla geopolitica di allora, ossia all’ingombrante presenza del più grande partito comunista d’Europa? Alla saldatura fra quella realtà con il più ampio quadro democratico e progressista che si stava formando con il movimento sindacale e il movimento studentesco?

Su questa domande si possono articolare valutazioni e riflessioni politiche.

Quello che oggi abbiamo però rimarcato all’Eirene Festival, nel giorno della strage di piazza della Loggia a Brescia, è il ruolo oggettivo svolto dall’alleanza politico-militare della Nato. Grazie alle nuove indagini della magistratura la verità si avvicina.

Qui in appendice trovate il link per saperne di più e per poter approfondire la complessa e spinosa questione del “terzo livello” in questa strage: il comando FTASE della Nato a Verona, attivo dal 1951 fino al 2004.

Note: “Anche la strage di Brescia porta al Comando Nato di Verona”
https://lists.peacelink.it/cultura/2022/04/msg00006.html

Nuova inchiesta sulla strage neofascista del 1974 a Brescia conduce ai servizi segreti di allora. Gli incontri si svolgevano anche al Comando Ftase della Nato a Verona. Il ruolo dell’Ufficio Guerra Psicologica presso il comando Nato di Verona
https://lists.peacelink.it/cultura/2023/03/msg00007.html

Comando NATO delle forze terrestri alleate del Sud Europa (FTASE)
Attivo dal 1951 al 2004
https://it.wikipedia.org/wiki/Comando_delle_forze_terrestri_alleate_del_Sud_Europa

Alessandro Marescotti

28/5/2923 https://www.peacelink.it/

Per saperne di più sul libro di Angelo Baracca “La Nato e i misteri d’Italia”

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