Studenti sotto il Ministero dell’Istruzione: non è scuola, non è lavoro
Oggi pomeriggio [ieri, ndr] la Rete degli Studenti Medi era in presidio a Roma sotto al Ministero dell’Istruzione in seguito all’incidente avvenuto ieri a Rieti, dove uno studente ha rischiato di perdere il braccio durante un percorso di PCTO.
“Stamattina ci siamo mobilitati nelle scuole di tutto il Paese, e questo pomeriggio a Trastevere, sotto gli occhi del Ministro Valditara” dichiara Paolo Notarnicola, Coordinatore nazionale della Rete degli Studenti Medi. “Quello che è successo ieri è gravissimo, ma non è la prima volta. Negli scorsi anni sono morti più studenti durante percorsi di alternanza scuola-lavoro, e ci preoccupa che al Ministro Valditara questo sembri non interessare.
Non si può pensare di non tutelare gli studenti durante questi percorsi, o di farlo in maniera sterile e profondamente sbagliata, come quando il Ministro ha istituito un fondo apposito per eventuali incidenti di questo tipo.
Non possiamo preventivarli, significa ammettere che può succedere!
Il mondo del lavoro ci consegna immagini di sfruttamento, precariato e morte, non possiamo accettare che si riproducano anche all’interno degli spazi scolastici. Per questo continueremo a lottare sostenendo i cinque sì ai referendum sul lavoro e sulla cittadinanza: la precarietà e lo sfruttamento devono cessare anche fuori dalla scuola.
Chiediamo interventi strutturali, l’abolizione di questo modello di PCTO e la costruzione di un nuovo rapporto tra la scuola e il lavoro, che riparta dalla voce della comunità studentesca.”
Gli studenti sulle scalinate del Miur espongono uno striscione con scritto “Non è scuola, non è lavoro. Fermate la strage”, cospargono un cartonato del Ministro Valditara con impronte rosse a simboleggiare il sangue del ragazzo ferito.
“Siamo stanchi di vedere i nostri compagni di classe rimanere feriti o addirittura morire. La scuola dovrebbe educare alla sicurezza, non mettere in pericolo gli studenti. Il Ministero è complice e ha le mani sporche del sangue dei ragazzi uccisi e feriti in PCTO.
Lo ribadiamo con forza: quando si muore, ci si fa male o si è sfruttati, non è scuola, non è lavoro.” dichiara Bianca Piergentili, Coordinatrice della Rete degli Studenti Medi del Lazio.
Rete Studenti Medi
1/3/2025 https://www.pressenza.com
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