Una morte senza valore

Angelo Marenzana – Mursia, 2024

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Angelo Marenzana, autore piemontese da qualche anno emigrato in Abruzzo si ripresenta con questo racconto che non dimentica la sua terra d’origine e ambienta il romanzo tra la Liguria, Genova per la precisione, città dove Angelo ha condotto i suoi studi universitari, e Alessandria, la città che ha dato i suoi natali.

Con questo romanzo Angelo Marenzana ha accantonato momentaneamente il giallo di ambientazione storica legato al periodo del ventennio per gettarsi a capofitto nella contemporaneità.
Una morte senza valore è un giallo classico ambientato tra Genova e le nebbie alessandrine, quelle nebbie che tutto nascondono e non rivelano e che stendono un velo sopra quella realtà camuffata e spesso carica di mistero.

Cosa succede nella città mandrogna, città di provincia carica di enigmi oscuri?
Tutto è cominciato con la morte di Ignazio Nascimbeni. Nacho per la fidanzata Leah e per pochi amici fidati.
Lo avevano trovato in casa, un appartamento come tanti, un buco di tre locali più un bagno privo di vasca e con l’aerazione a ventola. I muri erano intonacati di bianco e la finestra senza tendine. L’alloggio era stato ricavato al secondo e ultimo piano di uno stabile modesto.
L’incipit parte da qui.

La storia: nel tentativo di fare luce sulla morte per overdose di Nacho, la fidanzata Leah e due amici medici, tra l’altro cocainomani, che non credono alla versione ufficiale del decesso, si impegnano nella ricerca di prove che porta a quella che secondo loro sarebbe la verità sulla morte dell’amico, con l’intenzione di inchiodare i responsabili di coloro che ritengono autori di un omicidio mascherato.
La vicenda muove i suoi passi nel mondo del narcotraffico genovese per raggiungere l’Hotel Smeraldo, una grande struttura con centro benessere e sala convegni. La struttura ha sede alla periferia di Alessandria, dove nei pressi è stato ritrovato il cadavere di un messicano.
Varcando il confine segnato dalle nebbie alessandrine, brume di mistero e di presagi inquietanti Leah e i due medici dovranno fare i conti con altri due omicidi e attorno a loro si svelerà un mondo variegato, inquietante, un sottobosco composto da mafiosi, cartomanti, anime vaganti, trans e malavitosi dal portafoglio ben fornito.

A indagare è il commissario Corrado Lanzavecchia, un uomo intelligente, un po’ goffo, ma perspicace e intuitivo, preparato.
E allora lasciamo alla lettura di questo incalzante romanzo che sale pagina dopo pagina scoprire ai lettori se il commissario Lanzavecchia riuscirà a far luce sulla complessa vicenda arrivando ad un colpevole per queste morti che sembrano dovute al caso.
Certo che possiamo preannunciare soltanto che qualcuno sta tessendo una trama fitta e ingarbugliata per cui il bandolo della matassa risulta terribilmente complesso.

Inizia così un’indagine insolita e spinosa, ambientata nella cupa atmosfera rurale che si respira ai margini della città di provincia, sviluppata lungo un accidentato crinale di errori voluti per non far emergere la verità in cui il caso è sovrano, beffardo, spietato.

Anche in questo romanzo che affonda come abbiamo già detto le radici nella contemporaneità Angelo Marenzana continua a sfidare il cliché del giallo intrecciando il tessuto della buona società con le trame dell’emarginazione, spingendosi fino al cuore scuro della vicenda, dove si annida la brutalità del male dimostrando che dietro un omicidio si nasconde una storia ignobile.

Nelle brume piemontesi Angelo Marenzana è regista di questa storia follemente nera in un crescendo di tensione, dove la trama della morte si infittisce intorno a un’indagine che insegue la verità dove finisce la coscienza e inizia l’ossessione, esplorando i diversi volti della provincia piemontese e addentrandosi nel retroterra umano dei delitti come negli interrogativi della coscienza.

Angelo Marenzana scrive un giallo di raffinatezza assoluta, per indagare l’essenza stessa della scrittura e della vocazione artistica in grado di rivelare l’inatteso, di afferrare le verità che si celano dietro le apparenze.

Giorgo Bona

Scrittore. Collaboratore redazione di Lavoro e Salute

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