La laurea? In Italia protegge ma non salva

L’Italia è un paese poco scolarizzato e non produce innovazione, alle donne laurearsi conviene ma non basta, perché il mercato del lavoro è lo specchio di una società misogina e razzista. È quanto emerge dall’ultimo rapporto Istat su livelli di istruzione e ritorni occupazionali relativi all’anno 2021, che riporta alcune informazioni importanti su quanto i titoli di studio siano correlati all’occupazione. Potremmo riassumerle in tre punti.

1. Un paese poco scolarizzato non produce innovazione 

In Italia ci si laurea poco. Più di prima, ma sempre poco, specialmente se ci paragoniamo alla media europea: guardando alla fascia di età 30-34 anni troviamo il 26,8 di laureati in Italia contro il 41,6 della media europea. Mentre l’economia del continente si sposta sempre di più verso una società della conoscenza in Italia il gap di competenze rischia di essere una zavorra per il nostro sistema economico.

2. Laurearsi alle donne non basta ma conviene

Un dato noto, le donne sono più istruite degli uomini, la differenza è piuttosto marcata, più che negli altri paesi europei. Ed effettivamente la laurea paga: più è alto il titolo di studio, più è alto il tasso di occupazione e minore è la differenza tra uomini e donne nella partecipazione al mercato del lavoro. La stranezza è che siccome le laureate sono più dei laureati almeno in questa fascia di istruzione non dovremmo avere più occupate che occupati. E invece no, la laurea protegge ma non salva, ci sono ancora molte donne che pur laureate non riescono a entrare o rimanere nel mercato del lavoro. E la laurea paga per le donne soprattutto al Sud, dove il mercato del lavoro è più difficile, e le donne con un titolo di studio alto hanno più possibilità di essere occupate.

3. Viviamo in un paese misogino e razzista e il mercato del lavoro ne è lo specchio

I cittadini stranieri residenti in Italia hanno un livello di istruzione generalmente più basso degli italiani e questo significa che il nostro mercato del lavoro non riesce ad attrarre forza lavoro ad alta specializzazione. Infatti, il vantaggio occupazionale della laurea tra la popolazione immigrata è nullo. Considerando che le donne immigrate laureate sono più degli uomini, questo svantaggio è principalmente femminile. Questo significa che, anche quando le persone migranti sono portatrici di saperi e competenze, il mercato del lavoro italiano non le riconosce e non le riassorbe.

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26/10/2022 https://www.ingenere.it

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