BRANDIZZO 30 AGOSTO 2023/30 Agosto 2025
Siamo qui, a due anni da quella notte del 30-31 agosto 2023.
Prima di tutto, per esprimere la nostra vicinanza e solidarietà ai familiari, ai colleghi e agli amici di Kevin,
Giuseppe, Michael, Beppe, Giuseppe. Senza dimenticare i morti sul lavoro – che al 31 luglio 2025 sono
ormai 873 – e le vittime e i feriti che riportiamo nella lista sul retro.
Le stragi ferroviarie, le stragi industriali e ambientali, hanno un impatto immediato ma, dopo il cordoglio,
tutto deve essere sospeso, in attesa del pronunciamento della magistratura. Come se il problema e la ragione
fosse sempre “a posteriori”. Così avviene nello stillicidio quotidiane del mondo del lavoro, dove è sempre
uno specifico giudiziario, e non deve mai essere afferrato il senso generale perché ne deriverebbe un
cambiamento della pratica. Così, per Brandizzo arriva la chiusura delle indagini preliminari: accantonata
l’ipotesi di omicidio volontario.
Ma i ferrovieri sanno fin da subito, “a priori”, la verità e dove sono le cause e le responsabilità per la strage
di Brandizzo, dopo quella di Viareggio, Pioltello o Livraga, come per ogni morto sul lavoro: il sistema del
profitto, che sacrifica la vita e la salute dei lavoratori.
Iniziare la prestazione prima dell’interruzione del binario, per poter effettuare i lavori di preparazione
necessari e garantendo così il massimo della produzione possibile, era interesse esclusivo di RFI e delle ditte
appaltatrici coinvolte, pertanto credere che non vi fosse una “sollecitazione” atta a favorire quel risultato è
puramente illusorio.
Quello che non si può ignorare è che quanto accaduto a Brandizzo è destinato a ripetersi perché quel modo di
operare soddisfa interessi economici che sacrificano coloro che ci finiscono sotto. E ciò equivale ampiamente
alla volontarietà.
Occorre avere chiaro quali siano gli interessi in ballo, come la riorganizzazione di RFI: con l’accordo del 10
gennaio 2024, grazie ai sindacati complici che lo hanno sottoscritto, e che sposa a pieno quel modus operandi
che ha generato quanto accaduto a Brandizzo, stiamo assistendo ad un intensificarsi di situazioni di pericolo
sui cantieri, che molto spesso non generano vittime solo per puro caso.
A chi “sperava” che Brandizzo servisse almeno ad un ripensamento su quanto dovesse essere prioritaria la
sicurezza sui cantieri, RFI ha risposto rompendo gli argini, e imponendo una riorganizzazione che si nutre
del “modello Brandizzo”, per come cancella i tempi e i modi della sicurezza, per come flessibilizza al
massimo gli orari degli operatori, per come toglie salute e vita dalle loro turnazioni.
Siamo qui come ferrovieri e come lavoratori, perché non vogliamo arrenderci all’idea che per il profitto di
qualcuno si possa tirare a sorte sulla pelle degli altri. Tutto questo in un mondo del lavoro in cui il CCNL
riesce al massimo a peggiorare le condizioni di orario, le tutele lavorative e a favorire la disgregazione. Gli
RLS oltre a non essere messi nella condizione di operare, si rinnovano nella migliore delle ipotesi dopo molti
anni, per non parlare dei lavoratori delle imprese appaltatrici, che non solo spesso non hanno nemmeno gli
rls, ma può capitare addirittura che a sceglierli sia lo stesso datore di lavoro e con questi presupposti le
imprese macinano contro la prevenzione senza argine dei lavoratori.
Siamo altresì consapevoli che tocca ad ognuno di noi ribadire il diritto a ritornare a casa indenni; sperare di
affidarsi agli altri, siano essi i troppi sindacalai complici o quegli organi di controllo che da troppo tempo
stanno evidenziando (nella migliore delle ipotesi) la loro inadeguatezza, si è dimostrato un errore che non
possiamo permetterci di ripetere all’infinito.
Non possiamo più rimandare lo sforzo di mettere al centro la sicurezza sul lavoro, ribadire che non
può essere subordinata al profitto e che gli unici che possono realmente invertire la rotta sono i
lavoratori e le lavoratrici. Brandizzo, gli altri incidenti e soprattutto quelli mancati o con danno
minimo, devono essere impugnati, esposti, dissezionati: sottoposti all’analisi per dare materia all’agire
della prevenzione. Al contrario vengono taciuti, nascosti. Gli incidenti mancati sono spesso potenziali
Brandizzo e non possiamo aspettare i morti per muoverci. È nei posti di lavoro che dobbiamo opporci
alla cancellazione delle norme di sicurezza, imporne l’applicazione e imparare dagli incidenti
pretendendo ogni volta l’aggiornamento delle misure di tutela.
Per comprendere meglio quale sia l’esposizione al rischio, ecco un elenco, seppur incompleto degli incidenti in manutenzione e costruzione ferroviaria nei due anni successivi alla strage di Brandizzo.
Con il contributo dalla rivista «CubRail» –
2023-
21 settembre, San Rocco Lodigiano, operaio ferito
23 novembre, La Spezia Migliarina, operaio morto
-2024-
3 marzo, Borgosesia, operaio ferito
23 maggio, Santarcangelo, operaio ferito
17 giugno, Cavallermaggiore, scontro
18 giugno, Terzo Valico, operaio ferito
20 giugno, Torrecuso, operaio ferito
20 giugno, Montebelluna, operaio ferito
2 luglio, Meina, morte in cantiere
9 luglio, linea Battipaglia – Paola Svio del treno
11 luglio, stazione di Parma, svio del treno, feriti lievi
11 settembre, Pisa, mancato investimento, operai della ditta
4 ottobre, S. Giorgio in Piano, operaio morto
16 novembre, Mondovì, operaio ferito
18 dicembre, Reggio Emilia, operai feriti
-2025-
14 gennaio, Feltre, operaio ferito, mano amputata
25 gennaio, Stazione Masotti, operaio morto
12 febbraio, Ancona, operaio ferito
20 febbraio, Roma Termini, operaio ferito
15 maggio, Cupone, operaio ferito
16 maggio, Itala, operaio ferito, amputazione
1° luglio, Campagna, operaio ferito
3 luglio, Cremona, operaio ferito
5 luglio, Sforzacosta, operaio morto
22 luglio, Chiomonte, mancato incidente
23 luglio, San Bonifacio, operaio morto
30 luglio, Finale Ligure, operaio ferito
Assemblea Nazionale Lavoratori Manutenzione, Assemblea Nazionale PDM &
PDB, CUB-Trasporti, Cobas, SGB. Associazione familiari Viareggio “Il mondo
che vorrei”; Coordinamento 12 ottobre; Cassa di solidarietà tra ferrovieri, Cub
Piemonte, Medicina Democratica Piemonte, FGC, Riviste: Ancora in Marcia e
Cub Rail.
Roma 26 agosto 2025









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