Comitato cittadino per l’uso pubblico culturale e legale del S.Maria della Pietà

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Con lo sgombero della Ex Lavanderia si vuole cancellare un’esperienza di 16 anni di pratica politicanonviolenta. Un luogo sano, riconosciuto dai cittadini di cultura Pubblica e aperta che ha permesso a decine di compagnie teatrali emergenti, artisti visivi musicisti di provare e sperimentare, ad associazioni e cittadini di partecipare e costruire eventi, mostre, conferenze, concerti, laboratori e rassegne. Al momento dello sgombero, insieme a “Nonna Roma” ed alle reti territoriali stava distribuendo pacchi alimentari ad oltre 80 famiglie in difficoltà dei Municipi 13 -14 -15.

Si vuole distruggere l’ennesimo spazio di relazioni sane per affermare un modello di città disumano, insensibile, fatto solo di oscure politiche di bilancio, di gestione malata della cosa pubblica, di interessi particolari e clientelari.

Si attacca l’esperienza che ha presentato proposte di Iniziativa Popolare sul riutilizzo dell’Ex Manicomio di Roma ragionevoli e credibili firmate da migliaia di cittadini, che ha denunciato gli scandali nella gestione del S. Maria della Pietà come lo smantellamento illegittimo degli Ostelli del Giubileo 2000 e la mancata consegna dei padiglioni promessi all’Università “La Sapienza” con il fallimento del previsto Campus Universitario, e la conseguente perdita per le casse Pubbliche di circa 70 milioni di Euro.

Si punisce chi ha firmato insieme alle principali associazioni dei familiari dei pazienti psichici, un ricorso al TAR per l’annullamento del progetto in atto. Lo sgombero è avvenuto, non a caso, in simultanea con l’annuncio che il TAR si pronuncerà il prossimo 11 maggio.

Il S. Maria della Pietà è uno luogo splendido, 37 edifici di inizio secolo in uno straordinario Parco di 27 ettari. Luogo di sofferenza e negazione della dignità umana, ma anche uno di quei luoghi da cui è partita quella “rivoluzione” che porta il nome di Franco Basaglia.

Sul riutilizzo pubblico, sociale e culturale di quello che è stato il più grande Manicomio d’Europa, sisono impegnate per 25 anni migliaia di persone per risarcire una ferita aperta nella storia della Capitale. “Entrare fuori uscire dentro” affinché i “folli” potessero essere riaccolti dalla città e la città potesse riprendersi il suo “Bene Comune”.

Al contrario, la Politica Istituzionale, senza alcuna sensibilità ha deciso di considerare l’Ex Manicomio di Roma solo un “capitolo di bilancio”.

Si sta realizzando un illegittimo Polo Sanitario nell’area più ospedalizzata della città, realizzato dalle stesse istituzioni che hanno smantellato gli ospedali storici come il Forlanini ed il S. Giacomo e declassato con tagli e chiusure un’eccellenza Pubblica come il S. Filippo Neri.

Un progetto che, come affermato dalla Caritas disattende la Norma Nazionale che esclude la destinazione sanitaria degli ex ospedali psichiatrici e impone la produzione di Redditi per sostenere i Progetti Pubblici di Salute Mentale previsti dalla Legge 180 e che non si rispetta le Norme Urbanistiche, permettendo assegnazioni e lavori senza un Progetto Urbano Partecipato comeimposto dal Piano Regolatore.

Si sono ignorati gli appelli e le proteste di Associazioni, Sindacati, dell’intero mondo della Salute Mentale, degli urbanisti, delle realtà culturali.

Si vorrebbe distruggere la possibilità di fare del S.Maria della Pietà, un’eccellenza culturale di livello Europeo, un Polo di aggregazione e socialità per il territorio, un modello di economia pubblica solidale. In un quadrante dove mancano servizi culturali, spazi artistici e museali, incubatori di imprese giovanili, servizi di supporto alle famiglie in difficoltà, prospettive di sviluppo del turismo e dell’artigianato, progetti di ecosostenibilità e tutela ambientale.

Il S. Maria della Pietà, per la sua storia, le energie che ha mobilitato, i simboli che contiene, per il suo essere il Bene Comune per antonomasia, un Patrimonio di tutta la città, non deve essere trattato come merce di scambio, da parte di chi non ha saputo tutelare e difendere le cose pubbliche, cioè le cose di tutti.

CHIEDIAMO ALLA REGIONE LAZIO

L’affidamento temporaneo del Padiglione 31 all’Associazione Ex Lavanderia per permettere alla Rete territoriale di sostegno alle famiglie in difficoltà per l’emergenza Covid di continuare le proprieattività.

La sospensione di tutti gli atti di assegnazione e riconversione in corso fino all’approvazione del Piano Urbano previsto dal PRG.Lo spostamento di un credibile progetto strategico di “città della salute e del benessere” al Forlanini come richiesto da anni dalla cittadinanza di quel quadrante.

Il ripristino della funzione “reddituale” e la Proprietà Regionale del Complesso come stabilito dalla L. 388/2000 e dalla LR 14/2008.

L’apertura di una discussione pubblica e trasparente a partire dalla Proposta di Legge di Iniziativa Popolare presentata nel 2014 con 12mila firme e mai discussa in violazione dello Statuto Regionale.

CHIEDIAMO AL COMUNE DI ROMA

Il ritiro dal Protocollo di Intesa per tornare al rispetto integrale della Delibera 40/2015, presentatacon 7000 firme ed approvata dall’assemblea Capitolina.

La realizzazione di un Piano Urbano in linea con le indicazioni del Piano Regolatore, con le Norme Nazionali e Regionali e con i Regolamenti Partecipativi.

Il Vincolo su qualsiasi progetto di riutilizzo agli indirizzi della Delibera 40/2015 ed in particolare:

Il ripristino delle opere turistico-ricettive realizzate con il Giubileo 2000

Il limite minimo di 11 edifici ad uso socio-culturale

Il completamento della Sede Municipale (5 edifici)

Il limite massimo di 15 edifici ad utilizzo sanitario (non in proprietà)

La gestione Comunale e Pedonalizzazione del Parco

L’attivazione degli strumenti Partecipativi nel rispetto dei regolamenti comunale.

Comitato cittadino per l’uso pubblico culturale e legale del S.Maria della Pietà

17/3/2021 http://www.exlavanderia.it

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