Dichiarazione-finale-assemblea Contro Ogni Autonomia Differenziata-29-gennaio e Appello

L’assemblea nazionale del Tavolo NO-AD, riunita il 29 gennaio presso il liceo classico Tasso di Roma, ha visto la partecipazione di più di 130 rappresentanti di associazioni, comitati, sindacati e forze politiche che si oppongono al progetto di Autonomia Differenziata e ai provvedimenti che il ministro Calderoli ha messo e promette di mettere in campo per accelerarne il processo di attuazione.

Al termine dei suoi lavori, introdotti dai proff. Gaetano Azzariti e Paolo Liberati (rispettivamente su aspetti costituzionali ed economici del complesso tema dell’autonomia differenziata), l’assemblea approva le seguenti proposte emerse.

–    Ampliare la rete dei Comitati e Tavoli NOAD ed estenderli ad ogni Regione

–    Rilanciare la campagna di informazione nei territori (anche tramite la preparazione di materiali semplificati) con iniziative volte ai cittadini e alle cittadine, mettendo in evidenza come l’AD porti un attacco ai diritti di tutti, in tutto il Paese dal nord al sud, con il sud che vedrebbe un vero tracollo. Spiegare come i LEP siano strumento per portare avanti l’istituzionalizzazione e l’aggravamento delle diseguaglianze, nonché per attaccare i diritti e le conquiste esistenti, e vadano quindi rifiutati, aprendo invece una discussione pubblica, che coinvolga istituzioni locali e società, su come rilanciare le conquiste sociali e l’uguaglianza sancita dall’art. 3 della Costituzione, in tutto il Paese e in particolare al sud, dove è urgente contrapporsi alle scelte che tendono a creare una nuova servitù del Mezzogiorno.

–    Studiare e preparare la possibilità di azioni “mediatiche” (spot autoprodotti, coinvolgimento di volti noti, mail bombing…)

–    Impegnarsi in ogni territorio regionale per chiedere ai Presidenti di Regione di non procedere (e ritirare qualora lo avessero già fatto) a nessun progetto di AD.

–    Estendere la campagna di sensibilizzazione rivolta ai sindaci di tutto il Paese, attraverso la Lettera Aperta ai primi cittadini già inviata e stabilendo contatti diretti nei territori per interloquire più strettamente con più sindaci possibile

–    Allargare la campagna ai Consigli comunali, anche proponendo di mettere in discussione un odg per il NO all’Autonomia differenziata

–    Istituire un gruppo di lavoro di approfondimento e ricerca dal titolo “Operazione verità: conti pubblici territoriali e autonomia differenziata”. In questo quadro, richiedere che i parlamentari contrari all’AD realizzino un’indagine ispettiva sui numeri reali delle disparità territoriali, dei servizi, dei bilanci.

–    Lanciare un Appello (allegato) a tutti i sindacati e le forze politiche e associative: “Se davvero il governo non si fermerà, nonostante le tante voci contrarie che sono cominciate ad emergere, nonostante le prese di posizione di centinaia di sindaci, allora non ci sarà che una strada per evitare il peggio: la convocazione di una grande manifestazione nazionale, che porti a Roma decine di migliaia di cittadini e lavoratori da tutto il Paese, uniti, per il ritiro dell’Autonomia differenziata”. 

L’accelerazione imposta da Calderoli ci pone di fronte ad un momento nuovamente grave per l’unità del Paese, per i diritti sociali, per le conquiste delle lavoratrici e dei lavoratori.

L’assemblea si rivolge a tutti i cittadini e le cittadine: ognuno può portare il suo contributo, in ogni città, in ogni comune; prima che sia tardi, costruiamo e allarghiamo la mobilitazione!

APPELLO

L’assemblea nazionale del Tavolo per il NO all’Autonomia differenziata si è riunita a Roma
il 29 gennaio in un momento nuovamente grave per l’unità del Paese, per i diritti sociali, per le
conquiste delle lavoratrici e dei lavoratori.
L’azione fulminea del ministro Calderoli sul ddl inviato al consiglio dei ministri (attraverso cui si
vorrebbe dare il via alla formalizzazione di nuove intese tra regioni e governo, al perfezionamento di
quelle già stipulate da Veneto, Emilia Romagna e Lombardia e all’intero processo di regionalismo
differenziato), nonché l’approvazione dei commi 791-805 della legge di Bilancio, che descrivono il
percorso tecnico burocratico per la determinazione dei Lep proprio per varare l’AD, ci mettono di
fronte ad un pericolo immediato e concreto, dopo anni di tentativi, discussioni, accelerazioni ma
anche frenate.
Se l’AD dovesse passare, tutte le cittadine e i cittadini, le lavoratrici e i lavoratori verrebbero colpiti.
Le conquiste, i diritti, i servizi pubblici, la politica sull’ambiente, la scuola, le infrastrutture, i contratti
nazionali subirebbero dappertutto un colpo micidiale, e questo aprirebbe la porta allo scontro tra
territori, ad una corsa pericolosa al dumping sociale, alla divisone della Repubblica. D’altra parte la
sanità, la cui prima regionalizzazione dovrebbe indurre tutti a fermarsi, verrebbe letteralmente
liquidata e privatizzata. In questo contesto, il sud, partendo da condizioni di diseguaglianza già oggi
enormi, vedrebbe un vero tracollo.
Di fronte a questo pericolo, l’Assemblea lancia un appello a tutte le forze sindacali e politiche: se
davvero il governo non si fermerà, nonostante le tante voci contrarie che sono cominciate ad
emergere, nonostante le prese di posizione di centinaia di sindaci, allora non ci sarà che una strada
per evitare il peggio: la convocazione di una grande manifestazione nazionale, che porti a Roma
decine di migliaia di cittadini e lavoratori da tutto il Paese, uniti, per il ritiro dell’Autonomia
differenziata.
Chiediamo alle forze politiche, ai sindacati, alle associazioni, ai comitati di convergere
nell’organizzazione di questa grande mobilitazione popolare.

L’assemblea nazionale del Tavolo NO-AD, 29 gennaio 2023

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