GIORNO DEL RICORDO: IN ARRIVO UN TRENO CARICO DI PROPAGANDA
COMUNICATO STAMPA
“ Come è noto – ha dichiarato il segretario piemontese del PRC-SE Alberto Deambrogio – le nostre
ferrovie sono piene di problemi, ma c’è un treno che anche quest’anno arriva in perfetto orario: è
il Treno del Ricordo. L’iniziativa voluta da una serie di ministeri in collaborazione con la RAI,
attraverso un investimento ingente si pone direttamente sul terreno della propaganda, così come
altre conferenze e viaggi affidati alla curatela esclusiva di associazioni nostalgiche di estrema
destra con buona pace degli storici impegnati da anni sul periodo della seconda guerra mondiale”.
“Le nostre scuole sono in grave crisi, ma i soldi per ripetere falsità si trovano eccome. Sul
famigerato treno le terre di confine sono italianissime mentre gli altri popoli evaporano o sono
invasori nefandi. Seguono poi le atroci violenze dei partigiani jugoslavi, spinti solo da una brama di
rapina e da un odio immotivato verso i bonari italiani. Niente su violenze fasciste, crimini di guerra
nostrani, terrore nazista venuti prima. In cambio dappertutto campeggia l’insensata dichiarazione
politica, che vuole spacciare per vera la pulizia etnica contro gli italiani in quanto tali”.
“Non bisogna cessare di denunciare queste operazioni tanto vergognose, quanto insidiose. Su
questo punto la destra sta organizzando da anni parte di un progetto di sua egemonia nel Paese
Ricordiamolo in ogni città in cui in questi giorni quelle falsità, fuori da un percorso storico
scientifico sorvegliato, vengono riproposte. C’è una volontà nazionalista e vittimista praticata dallo
Stato italiano con l’istituzione del Giorno del ricordo (messo in piedi dal centrodestra nel 2004),
poiché si parla solo delle nostre vittime e non di quelle del regime fascista”.
“E’ del tutto evidente che un tipo di celebrazione come quella del 10 febbraio è tesa a vittimizzare
i fascisti: essi sono le vittime senza neanche affrontare le loro responsabilità”.
“La stessa data scelta, quella dei Trattati di pace di Parigi – ha concluso Deambrogio – è simbolica
e inquietante perché pare proprio utile a descriverci come vittime della pace. E’ davvero un
periodo difficile questo, con tentativi di riscrittura della storia che passano anche dal Parlamento
europeo, che recentemente ha voluto di nuovo equiparare nazismo e comunismo. Contro questa
deriva si attivino gli storici, ma la politica non abdichi alle sue responsabilità prima che sia troppo
tardi”.
4 febbraio 2025
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