Giustiziati nel sonno: Come le forze israeliane hanno assassinato tre palestinesi in un raid in un ospedale cisgiordano

Il cuscino del letto d’ospedale dove le forze israeliane hanno assassinato Basel Al-Ghazawi è macchiato di sangue. Si può notare un foro di proiettile che attraversa il centro del cuscino. Secondo il personale dell’ospedale, Basel, suo fratello e il suo amico stavano tutti dormendo quando le forze israeliane in incognito, vestite da palestinesi, si sono infiltrate nella loro stanza d’ospedale e li hanno assassinati. 30 gennaio 2024, Jenin, Cisgiordania occupata. (foto: Shatha Hanaysha)

di Shatha Hanaysha

Mondoweiss, 30 gennaio 2024.   

I soldati israeliani, travestiti da operatori ospedalieri e da civili, sono entrati nell’ospedale Ibn Sina di Jenin e hanno assassinato tre palestinesi mentre dormivano. Lo spudorato omicidio segna un’escalation senza precedenti nella guerra di Israele contro i palestinesi in Cisgiordania.

Abeer Al-Ghazawi è andata a dormire ieri sera rassicurata, sapendo che suo figlio, Basel, giaceva nell’ospedale Ibn Sina di Jenin, accompagnato da suo fratello, Mohammed. Per lei, l’ospedale rappresentava il luogo più sicuro della loro città natale, Jenin. Da mesi, l’esercito israeliano ha intensificato le operazioni nella città settentrionale della Cisgiordania e nel suo campo profughi, conducendo violente incursioni e attacchi con i droni che hanno ucciso decine di persone.

Basel, 19 anni, stava ricevendo cure per una ferita critica subita lo scorso ottobre quando un attacco di droni israeliani lo ha reso paraplegico, costretto a una sedia a rotelle. Ad accompagnarlo in ospedale c’erano suo fratello maggiore, Mohammed, 24 anni, e il loro amico, Mohammed Jalamneh, 28 anni. Secondo i testimoni, nelle prime ore del mattino di martedì 30 gennaio, i tre giovani stavano dormendo nella stanza d’ospedale di Basel quando un’unità sotto copertura delle forze speciali israeliane è entrata nella loro stanza al terzo piano dell’ospedale e li ha giustiziati a bruciapelo, con armi da fuoco silenziate.

Una dozzina di forze speciali israeliane travestite da operatori ospedalieri e civili palestinesi – tra cui soldati vestiti da donne palestinesi velate, uno che portava un marsupio portabebè, operatori ospedalieri, e un altro travestito da paziente su una sedia a rotelle – si sono infiltrati nell’unità di terapia intensiva dell’ospedale, aggredendo l’infermiera in servizio.

Ripresi dalle telecamere a circuito chiuso, i soldati israeliani travestiti si vedono muoversi nel reparto dell’ospedale con i fucili d’assalto spianati. Mentre alcuni soldati depongono i loro marsupi e altri travestimenti, si vede almeno un soldato che tiene sotto tiro un civile. Il civile è in ginocchio con le mani dietro la testa. Il soldato israeliano gli toglie la giacca e gliela mette in testa.

Fuori dall’inquadratura del filmato delle telecamere a circuito chiuso, diffuso dall’ospedale Ibn Sina, le forze speciali si sono dirette verso la stanza di Basel. Lì sono entrati nella stanza dove i tre giovani stavano dormendo. I soldati hanno sparato cinque colpi, uccidendo Basel, suo fratello Mohammed e il loro amico Mohammed mentre dormivano. Nel giro di 10 minuti le forze armate si sono ritirate dalla scena.

Un testimone oculare e paziente dell’ospedale, che ha chiesto l’anonimato, ha informato Mondoweiss di aver sentito delle urla al suo piano e di essere uscito trovando tre individui armati di fronte a lui. Uno dei soldati, ha raccontato il testimone, stava trattenendo l’infermiera in servizio e “la picchiava continuamente sulla testa”.

I soldati hanno urlato all’uomo di tornare nella sua stanza. Il testimone ha raccontato a Mondoweiss che quando ha tentato di uscire di nuovo dalla sua stanza per vedere cosa stava succedendo, le forze armate hanno sparato colpi di arma da fuoco verso la sua stanza. 

Ha proseguito affermando che, quando le forze israeliane si sono ritirate, si è precipitato nella stanza in cui erano stati i soldati e ha trovato i tre martiri “sdraiati nei loro letti, con il sangue che scorreva dalle loro teste”. Ha detto che l’operazione all’interno della stanza non è durata più di tre minuti e che ha capito che gli individui che ha visto erano “musta’ribeen“, il termine arabo per indicare l’unità speciale delle forze israeliane che si travestono da palestinesi per compiere rapimenti e assassinii nei Territori Palestinesi occupati; lo ha capito quando li ha sentiti parlare in ebraico.

Il testimone ha descritto ciò che ha visto come “la scena più straziante” a cui abbia mai assistito in vita sua. Quando ha cercato di coricarsi e di riposare dopo l’attacco, ha detto di non essere riuscito a dormire, mentre le scene orribili dei letti d’ospedale insanguinati si riaffacciavano nella sua mente.

Mondoweiss ha visitato la scena dell’assassinio poche ore dopo il suo svolgimento. Il letto accessibile dalla sedia a rotelle dove Basel dormiva era macchiato di sangue. Il cuscino dove giaceva era insanguinato e coperto di frammenti di cervello e di cranio.

Il pavimento e la sedia estraibile della stanza in cui le forze israeliane hanno giustiziato i tre palestinesi sono imbrattati di sangue. Secondo il personale dell’ospedale, i tre giovani, uno dei quali era paraplegico e stava ricevendo cure mediche, stavano tutti dormendo quando le forze israeliane vestite da palestinesi si sono infiltrate nella loro stanza d’ospedale e li hanno assassinati. 30 gennaio 2024, Jenin, Cisgiordania occupata. (foto: Shatha Hanaysha)

Accanto al letto di Basel c’erano i resti del suo ultimo pasto.

Nel frattempo, il sangue di suo fratello e del loro amico era schizzato sulle pareti e sul pavimento della stanza in cui dormivano.

Lo Shin Bet (Shabak), l’agenzia di intelligence interna di Israele, e l’esercito israeliano hanno riconosciuto in una dichiarazione congiunta di aver partecipato all’operazione all’interno dell’ospedale. Hanno dichiarato di aver “annientato un gruppo di militanti di Hamas che si nascondevano nell’ospedale Ibn Sina della città di Jenin, pianificando un attacco imminente”.

Mohammed Jalamneh è stato rivendicato da Hamas come suo membro, mentre i due fratelli, Basel e Mohammed, sono stati rivendicati come membri dal gruppo della Jihad Islamica palestinese. Tutti e tre i giovani sarebbero stati combattenti della Brigata Jenin, un gruppo di resistenza palestinese composto di varie fazioni all’interno della città e del campo profughi di Jenin.

Mentre Basel era praticamente disabile e costretto su una sedia a rotelle, né lui né il fratello o l’amico erano attivamente impegnati nella lotta armata quando sono stati uccisi con un colpo alla testa. Secondo l’ospedale, i tre stavano dormendo quando sono stati assassinati.

Tuttavia, nonostante le gravi accuse che l’assassinio costituisca un crimine di guerra, i funzionari israeliani hanno inneggiato all’operazione.

“Mi congratulo e incoraggio le forze del commando navale della polizia israeliana per la loro impressionante operazione di ieri sera in cooperazione con l’IDF e lo Shin Bet nel campo profughi di Jenin, che ha portato all’eliminazione di tre terroristi”, ha dichiarato il ministro della Sicurezza nazionale israeliano Itamar Ben Gvir in un post unito al video su X.

Walid Jalamneh, padre del martire Mohammed, ha respinto e denunciato la dichiarazione ufficiale dell’esercito israeliano, esprimendo il suo sgomento per l’intrusione nell’ospedale e la violazione della sacralità delle strutture mediche. Ha dichiarato che l’attacco è un “chiaro crimine e una violazione delle leggi internazionali”.

Ha dichiarato: “Sì, è vero che mio figlio è ricercato dall’occupazione [israeliana], ma l’invasione dell’ospedale in questo modo, mentre era accompagnato dal suo amico e dal fratello malato, è un crimine”.

La Brigata Jenin, l’ala militare del Movimento della Jihad Islamica, ha denunciato in un comunicato militare l’assassinio dei tre martiri all’interno dell’ospedale.

Il gruppo ha promesso di reagire, affermando il proprio impegno a “continuare il cammino aperto dai martiri con il loro puro sangue “, affermando che questi omicidi non indeboliranno la loro determinazione.

Tre giovani palestinesi sono stati giustiziati da forze israeliane in incognito mentre dormivano in un ospedale nella città di Jenin, nel nord della Cisgiordania occupata. 30 gennaio 2024. (foto: Shatha Hanaysha)

Tre giovani palestinesi sono stati giustiziati da forze israeliane in incognito mentre dormivano in un ospedale nella città di Jenin, nel nord della Cisgiordania occupata. 30 gennaio 2024. (foto: Shatha Hanaysha)

Il Ministero della Sanità Palestinese ha rilasciato una dichiarazione in cui chiede con urgenza all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, alle istituzioni internazionali e alle organizzazioni per i diritti umani di porre prontamente fine alla “serie quotidiana di crimini commessi dall’Occupazione contro la popolazione e i centri sanitari nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania” e di offrire la “necessaria protezione alle strutture e al personale medico”.

La dichiarazione ha inoltre sottolineato che questo crimine è “parte di una serie di decine di crimini commessi dalle forze di occupazione contro le strutture e il personale medico”, e ha ricordato che il diritto internazionale prevede una protezione generale e specifica per le strutture civili, compresi gli ospedali, come stabilito dalla Quarta Convenzione di Ginevra e dal Primo e Secondo Protocollo Aggiuntivo alle Convenzioni di Ginevra del 1977, nonché dalla Convenzione dell’Aia del 1954.

Wesam Sbeihat, direttore del Ministero della Sanità di Jenin, ha dichiarato a Mondoweiss: “L’intrusione nei reparti e nelle stanze degli ospedali, così come l’esecuzione e l’assassinio all’interno dell’ospedale di un paziente e dei suoi compagni, è un crimine ben documentato che va aggiunto alla lista dei crimini dell’occupazione contro le équipe mediche e gli ospedali. L’Occupazione deve rispondere dei suoi crimini”.

“Abbiamo anche il referto medico del paziente che è stato assassinato oggi; si stava sottoponendo a riabilitazione medica da mesi, contrariamente a quanto affermato dall’Occupazione, secondo cui si stava nascondendo all’interno dell’ospedale”, ha aggiunto Sbeihat.

Dal 2022, Israele ha cercato di eliminare la resistenza nel campo e nella città di Jenin con vari mezzi, tra cui bombardamenti aerei, assassinii ed esecuzioni di militanti. Tuttavia, questa è la prima volta che l’Occupazione invade un ospedale e compie un’operazione di assassinio al suo interno.

Questo incidente arriva anche pochi giorni dopo che la Corte Internazionale di Giustizia ha stabilito che la richiesta di genocidio avanzata dal Sudafrica contro Israele era “plausibile”, ordinando a Israele di “prevenire atti di genocidio” a Gaza.

Dall’inizio della campagna militare israeliana nella Striscia di Gaza, il 7 ottobre, l’esercito e il governo israeliano hanno continuato a perpetuare la narrativa secondo cui i gruppi militanti palestinesi utilizzano gli ospedali per le loro operazioni. Nonostante la mancanza di prove concrete di “centri di comando” di Hamas all’interno o sotto gli ospedali di Gaza, Israele ha continuato ad attaccare gli ospedali di Gaza mentre le sue forze di terra attraversavano la Striscia. 

Il capo dello Stato Maggiore dell’esercito israeliano, Herzi Halevi, ha commentato l’assassinio all’ospedale, affermando che i tre giovani erano “coinvolti in una cellula terroristica che pianificava un grave attacco ai civili israeliani”. Halevi ha dichiarato che l’esercito israeliano “non permetterà che gli ospedali diventino una copertura per il terrorismo”.

“Non vogliamo trasformare gli ospedali in campi di battaglia. Ma siamo ancora più determinati a non permettere che gli ospedali a Gaza, in Giudea e Samaria, in Libano, in superficie o nei pozzi e nei tunnel sotto gli ospedali, diventino un luogo di copertura per il terrorismo, che permetta ai terroristi di nascondere le armi, di riposare, di uscire per compiere un attacco”, ha affermato.

Shatha Hanaysha è una giornalista palestinese che vive a Jenin, nella Cisgiordania occupata.

Traduzione a cura di AssoPacePalestina

30/1/2024 https://www.assopacepalestina.org/

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