I giochetti del PD in cinque Regioni a sostegno della secessione. Ad esempio nel Consiglio regionale Emilia Romagna. Racconto dall’interno
Vogliamo condannare i leghisti per lo striscione?
Poi tutto ciò che è successo è stata attività di lotta politica sicuramente spigolosa.
sono stati più spigolosi quelli della Lega?
Facciamo finta di si, sicuramente i fendenti dei consiglieri della maggioranza sono più sottili ma non meno efficaci di quelli un po’ più grossolani dei consiglieri leghisti.
Ma sottili o grossolani che siano io dei veri e propri insulti non ne ho sentiti.
Ma anche all’interno dei due gruppi non si può fare di tutta l’erba un fascio, Caliandro e Rancan sono spigolosi e non maleducati come Rainieri e Zappaterra.
E poi la Piccinini, M5S, mostra una permalosità fuori luogo o comunque di persona che con i suoi comportamenti pare essere stata beccata col dito della marmellata.
Insomma, io sui comportamenti non ho colto gli estremi per abbandonare l’Aula da parte della maggioranza e affiliati facendo mancare il numero legale.
1300 e oltre emendamenti hanno messo a dura prova la maggioranza?
Si chiama ostruzionismo ed avviene generalmente agli sgoccioli del tempo.
La Petitti non è la Boldrini e l’Assemblea Legislativa non è il Parlamento e quindi niente “Tagliola”. Per fortuna ( ndr)!
La Lega fa ostruzionismo con più di 1300 emendamenti e questi vanno in votazione dimostrando che non erano vietati.
A me hanno dato fastidio nonostante ritenga la presentazione da parte della regione dei due quesiti referendari una scelta sbagliata, ma potevano presentarli e quindi me ne faccio una ragione ( sia dell’ostruzionismo e dei due quesiti referendari).
Anche questa non mi fa cogliere estremi per l’abbandono dell’aula privando l’Assemblea del numero legale.
L’assemblea del 9 luglio 2024 dell’Emilia-Romagna non solo era nei minuti di recupero della zona cesarini ma forse anche dopo il triplice fischio dal punto di vista politico.
Ci ha pensato Bonaccini con il valzer delle date delle sue dimissioni a creare un contesto ”balneare/elettorale” in regione.
Ma poi il 26 giugno nasce la Legge 86 sull’autonomia differenziata, Legge Calderoli.
Mai sia Signore che a qualcuno venga in mente di chiedere alle regioni di sinistra di impugnare, singolarmente, la Legge 86 presso la Corte costituzionale.
In più c’è la novità della Sardegna come regione non di destra e siamo a 5, già a 5, i 5 consigli come numero minimo che possono chiedere un referendum abrogativo.
Quale occasione migliore di depistaggio?
Perchè ti dicono che lo fanno per risparmiare la raccolta firme ma nessuno parla del secondo quesito che mantiene in vita la Legge 86. Il secondo è la negazione del primo e non il paracadute se il primo non viene ammesso. Solo confusione e paracadute per la legge 86.
Vabbè, i referendum li chiede il popolo e le regioni impugnano le Leggi, però non è vietato alle regioni di chiedere referendum ed in questo caso serve alla grande.
Poco conta che il popolo abbia già e più celermente depositato il quesito referendario di abrogazione totale della Legge 86.
Per sostenere la necessità di una convocazione Assembleare viene convocata una seduta di Commissione competente per materia che esprime parere favorevole per discutere e votare in assemblea l’indizione di due referendum di abrogazione, totale uno e parziale l’altro, della Legge 86 2024.
Commissione convocata con la richiesta di urgenza della Presidente dell’Assemblea e con modalità che chiunque abbia cercato di capire consultando il sito regionale non ha avuto dubbi nel definirla lontanissima da modalità e metodi utili per garantire a tutti lo svolgimento con pari strumenti democratici.
Su ogni passaggio la Lega, e non solo, ha lamentato comportamenti non regolamentari e l’ha sostenuto in ogni punto di O.d.g. dell’Assemblea del 9 luglio.
Lo ha sostenuto con spiegazioni lineari e conseguenziali tra tutti i punti sottolineati presentando una mozione di sfiducia nei confronti della Presidente dell’Assemblea.
La stessa linearità e conseguenzialità non l’ho percepita nelle repliche della maggioranza ma, come sempre faccio, aspettavo la discussione della mozione per capire meglio senza dover fare il collage di quanto sostenuto da tutti nella discussione degli altri punti.
Ricordo che la Lega ha dichiarato illegittima tutta la seduta dell’Assemblea.
Anche qui non ho colto gli estremi per l’abbandono dell’aula.
Neanche sommandoli ad essere sincero.
Striscione + emendamenti + mozione di sfiducia, insomma lo striscione non ci stava ma il resto non è vietato.
E’ acclarato che il perno di tutto fossero i due referendum.
Vengono votati ed approvati i due quesiti referendari, quello di abrogazione totale e quello di abrogazione parziale come emendato dalla maggioranza che si è allineata alla Campania.
Viene nominato Caliandro delegato al deposito dei referendum e Piccinini sua supplente.
Si passa al punto di odg successivo e si vota per la nomina del nuovo presidente della Quinta Commissione. Si vota e si approva.
La maggioranza “referendaria “decide a quel punto di abbandonare l’Aula per protesta contro il comportamento delle opposizioni e fa mancare il numero legale.
L’Assemblea termina, forse anche la legislatura.
Non viene discussa la mozione di sfiducia alla Presidente dell’assemblea.
Io non ho mai visto una maggioranza che abbandona i lavori.
Non ho più parole.
Neanche RAI3, servizio pubblico, che non lo dice.
Antonio Madera
Comitato contro Ogni Autonomia Differenziata – Emilia Romagna
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