Il mio Purgatorio nella sanità torinese

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Questa mattina ho partecipato ad un interessante incontro sulla Sanità in Piemonte e non sono riuscita a restare fino alla fine , motivo…… a casa c’è qualcuno che ti aspetta e sai che se tardi troppo va in sofferenza per effetto della sua situazione d cronicità sanitaria.

La relazione introduttiva ha messo alcuni punti sulle criticità; Eleonora Artesio si sa che ci fa volare in alto e la rappresentazione che ha fatto della sanità in Piemonte per il futuro ci lascia molti margini di immaginazione ma in assenza di risorse per i servizi rischiamo di avere delle scatole vuote.
Ciò che mi ha colpito però è stato un atteggiamento di cautela ad evidenziare con più precisione le criticità in cui siamo e in cui verremmo a trovarci nel futuro.

Il Covid è stata la panacea per coloro che intendevano da tempo fare una operazione di smembramento di servizi anche di eccellenza e finalmente ce l’hanno fatta. Mi riferisco all’Oftalmico, eccellenza in città. Collocato su un territorio raggiungibile con facilità. Oggi l’oculistica ce la troviamo in Via Cherasco, al San Lazzaro in condizioni che io giudico non degne di un sistema moderno. Il primo piano è adibito in parte a ricovero, stanze due letti bagni ancora con il sedile del wc nero quindi immaginatevi quanti anni. Una organizzazione a dir poco confusionaria, ma non basta , gli ambulatori per i prericoveri sono al secondo piano con sale di attesa anche nei corridoi. Sala di attesa per più specialistiche, vene varcose, ernie, cataratte, trapianti di cornea ecc.

il preircovero prevede esami sangue, elettrocardiogramma, tampone, visita dall’anestesista.

Quest’ultimo non è chi sarà con te in sala operatoria, ma un medico anestesista che fa qualche domanda e compila la tua scheda. Raccomandazione: signora lei ha fatto il tampone fino al giorno del ricovero non deve uscire di casa.

Giorno del ricovero, alle 7 del mattino in reparto, il personale che ci accoglie rifà esattamente quello che aveva fatto l’anestesista il giorno del prericovero. Per raggiungere le sale operatorie al 4 piano a piedi attraversando i corridoi pieni di gente e con l’ascensore dei visitatori o altri pazienti si raggiunge la meta. Gli ambulatori per il controllo post operatorio primo piano dalla parte opposta al reparto di degenza. Attraversando corridoi pieni di gente e così via.
A me sembra che una specialistica del SSN a Torino sia stata già demolita,veniamo invece alle prestazioni periodiche per i malati cronici.

All’oftalmico vi è anche il servizio di diabetologia dove mio marito si è recato per 20 anni. Il Covid ha messo in moto altri meccanismi, se prima era il servizio a prenotare le prestazioni di cui avevi bisogno, da un certo punto in poi non più ,ma si è dato indicazioni che per la visita di controllo periodico dovesse essere il medico di base a fare l’impegnativa e tu dovevi prenotare.

Quindi siamo passati da Via Monginevro, in Via Juvarra, in Via Gorizia, per ritornare in Via Juvarra e prossimamente lungo dora savona. Il dramma che l’esame OCT non troviamo posto da nessuna parte e quando arriviamo alla visita diabetologica , all’Oftalmico succede il miracolo, la prenotano di ufficio e dopo 15 giorni riusciamo a fare anche questo esame sempre nello stesso ospedale . Novembre 2021 mio marito fa una visita neurologica poiché ha sintomi di instabilità, confusione mentale e non riesce a camminare regolarmente. Visita effettuata in Lungo Dora Savona. La dott.ssa prescrive una RSM, un elettroencefalogramma e un Ecodoppler. Fatti gli esami visita di controllo.
RSM viene prenotata per 8/7/2022 a Pinerolo, troppo lontano nel tempo, scelgo LARC che prenota per febbraio 2022.
Elettroencefalogramma al Giovanni Bosco a marzo 2022
visita di controllo dopo gli esami il 27/6/2022. sette mesi dopo la prima visita, in corso Corsica.

il 30 maggio ho subito un terzo trapianto di cornea all’occhio sinistro. Durante il ricovero la pressione arteriosa era fuori controllo quindi invitata ad indagare la situazione. Parlo col medico che mi prescrive un controllo del TSH perchè giudica che potrebbe essere la tiroide la causa di questa situazione. Chiedo al mio medico di farmi l’impegnativa del pap test poiché Prevenzione Serena alle donne oltre 64 anni non le segue.

Vado in farmacia, ma il pap test possono prenotarlo a chieri per marzo 2023, non prenoto perchè in via montanaro c’è l’ambulatorio che fa i pap test e penso che li trovo posto.
Arrivo in via montanaro e dopo quasi un’ora di attesa sono allo sportello che mi prenota il paptest in strada del ridotto per il 4/7/2022, mi meraviglio che la farmacia non abbia trovato questa opportunità. Felice di questa tempestività presento l’impegnativa per prenotare gli esami del sangue. E no… non si può prenotare al CUP di Via Montanaro ma solo in farmacia. Quindi esco mi reco in farmacia, mi prenotano gli esami e mi chiedono 1 euro per la prenotazione.

Ma non è finita! mio marito il 27/6/22 fa il controllo neurologico e gli viene prescritta un altra risonanza magnetica più approfondita e un test cognitivo e della memoria perchè quanto evidenziato dai risultati della diagnostica presentata va fatto un ulteriore approfondimento poiché il professionista giudica che il cervello potrebbe essere in sofferenza per un eccesso di liquido cerebrale non assorbito adeguatamente. Mi allerto subito RSM per il 3 ottobre al Koliker altrimenti il prossimo anno a marzo. Per i test cognitivi veloci… il 14/7/22 a Cuneo. Un paziente di 74 anni se fosse da solo potrebbe andare a Cuneo? Allora mi allerto perchè a Cuneo pure no e quindi romperò le scatole alla psichiatria fino a quando non troverò una porta aperta.

Allora, il dibattito di stamani ha avuto il pregio di dire : è importante che solleviamo questioni sostanziali senza slogan o propaganda , che il nostro agire ponga le condizioni delle alleanze con coloro che la pensano come noi…..ma io che sono un cittadino in queste condizioni posso mai pensare che forse un giorno chissa….. a me pare che bisognerebbe ragionare anche sulle disfunzioni attuali che potrebbero essere giudicate di basso profilo ma non aspettare che il SS venga definitivamente messo all’angolo. Io ho la percezione che di fatti lo siamo già in un angolo.

Sono state esternalizzate tante funzioni, la sicurezza, il personale, le prenotazioni che dovevano essere centralizzate per far fronte alle liste di attesa di fatti non quagliano come dovrebbero, la digitalizzazione ha messo i cittadini in maggiore difficoltà e non si è realizzata la sinergia capace di garantire a chi ne ha bisogno, prestazioni sanitarie di prossimità. Vi è anche un profilo di irresponsabilità che mette in moto una mobilità a lunga percorrenza piuttosto che incentivare una sanità a km zero ascoltare i relatori è sempre un piacere perchè con le loro competenze e visioni ci danno un insieme di sistema.

Aprendo le case della comunità pensiamo che potremmo costruire il modello di intervento territoriale? Io non riesco ad immaginare qualcosa che non risponda al mercato della salute e della farmacologia. Non vedo attenzione e intenzioni di mettersi a disposizione convertendo il proprio agire; stamani quando Caruso ha elencato i servizi territoriali qualcuno l’ha dimenticato e quel qualcuno è dimenticato da tutti. Eppure esiste, dovrebbe essere rafforzato, è il servizio di psichiatria. I CSM sarebbero quelli che dovrebbero liberare i posti acuti della sanità. Ma un servizio di prevenzione non fa mercato. Il mio pessimismo sta nel non aver potuto approfondire oggettivamente quanto il mercato è penetrato nelle nostre convinzioni. E se i dipartimenti di prevenzione sono stati resi inermi per favorire il modello privatistico?

Rileggendo quanto ho scritto, e pensando di togliere qualche riferimento personale sento di snaturare la mia intenzione originaria e quindi se vuoi lo puoi pubblicare così .

Luisa peluso

Torino

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