Infanzia derubata: i dati di una tragedia ancora attuale

Per noi italiani risulta probabilmente difficile avere l’esatta percezione e visione delle reali condizioni in cui vivono nel mondo milioni di bambini e adolescenti. Infatti la realtà che ci circonda è quanto mai distante da quella che si riscontra in buona parte del Mondo. In Italia il progressivo invecchiamento della popolazione ci fa confrontare con una società costituita più da “anziani” che da giovani e ci pone la risoluzione di problematiche orientate alla “terza età” piuttosto che a quelle dirette ai minori. Inoltre pur tra le continue difficoltà di ordine economico, siamo comunque nel novero dei Paesi più industrializzati e più “ricchi” (27° posto per PIL pro-capite su 193 Paesi nel 2018). Tutto ciò probabilmente ci distrae e ci fa dare per scontate e risolte cose che invece costituiscono ancora immensi e gravi problemi altrove.

Nel Mondo circa un terzo della Popolazione è costituita da bambini e adolescenti (in Italia meno di un sesto), cioè da quella fascia di popolazione che più delle altre necessita di buone condizioni di alimentazione, di igiene, di scolarizzazione e in generale di vita comprendendo in questo termine il diritto dell’infanzia a non venire derubata nella sua essenza.

Ma proviamo, con l’aiuto dei dati, a rappresentare, per quanto possibile, qual è la reale situazione dei minori.

La Tabella 1 e il Grafico 1 già danno un’immagine nitida delle enormi differenze che esistono fra i Paesi più industrializzati e i Paesi più poveri in fatto di Mortalità infantile al di sotto dei 5 anni di età e Speranza di vita. Ogni 1.000 nati vivi, infatti, ben 10 Paesi africani superano la soglia dei 90 decessi mentre 6 fra i Paesi industrializzati sono sotto o vicino alla soglia delle 5 unità con l’Italia (3,4) superata solo dal Giappone con un valore di 2,6.

Ovviamente, anche la Speranza di vita segue questo trend con valori compresi tra i 50 e i 60 anni per i primi e oltre gli 80 anni per i secondi ad eccezione della Russia che ha comunque un valore di poco superiore a 70 (Grafico 2). Anche in questo caso l’Italia è superata solo dal Giappone (82,4 contro 85,5) (Grafico 3).

E’ quindi già evidente che sin dall’inizio, per certi bambini, si prospetta un percorso di vita più breve e pieno di ostacoli. La conferma la si ha dalla Tabella 2 che evidenzia come in molti Paesi asiatici e africani circa un terzo dei bambini al di sotto dei 5 anni soffra di Denutrizione e sia Sottopeso mentre nei Paesi più industrializzati le percentuali oscillano tra il 6 e il 10% (Grafico 4). Fra i continenti è l’Asia, seguita dall’Africa, che primeggia in questa particolare classifica (Grafico 5). C’è da notare che mentre negli altri continenti o zone geografiche le variazioni dei valori sono molto contenute, nei citati due primi continenti i valori specie di alcuni loro singoli Stati sono più del doppio dei valori medi continentali. L’unica nota positiva riguarda il fatto che la situazione pare essere in sensibile miglioramento tra il 2000-2015.

Uno dei fattori su cui puntare per dare una prospettiva di vita dignitosa ai bambini e agli adolescenti dei Paesi più arretrati e poveri è l’Istruzione e la Formazione che potrebbero assicurare un avanzamento sociale ed economico, non solo ai minori ma anche ai loro Paesi. Purtroppo sempre negli stessi Paesi africani e asiatici l’Aspettativa di vita scolastica, cioè il numero di anni che si prevede costituiranno l’iter di studi degli studenti di un determinato Paese, è bassissima, compresa tra 1,5 anni e 3 anni (Tabella 3), mentre in quelli industrializzati è al di sopra dei 10 anni (Grafico 6).

Analizzando poi la Durata media di scolarizzazione, cioè la media degli anni d’istruzione dispensati alle persone adulte (25 anni e oltre) di un certo Paese nel corso della loro vita, a valori compresi tra i 6 e gli 8 anni dei Paesi africani (Tabella 4) corrispondono valori più che doppi (compresi tra 15,2 e 19,0) in quelli industrializzati (Grafico 7). Ciò comporterà col passare del tempo un gap sempre più ampio specie in una società globalizzata sempre più tecnologicamente evoluta e informatizzata in cui sono richieste competenze e conoscenze sempre più diffuse e approfondite.

L’utilizzo, o meglio, lo sfruttamento dei Minori nel mondo del lavoro è un altro degli aspetti che contribuisce a derubare il loro diritto a vivere una vita adeguata alla loro età. Sono ben un sesto (Grafico 8) i minori, prevalentemente di genere maschile (Tabella 5), compresi fra i 5 e i 17 anni (un decimo fra 5 e 14 anni e un quarto far 15 e 17 anni) che lavorano e di questi quasi il 70% lo fa in Paesi dove il Lavoro minorile è vietato e impiegati per un terzo in attività pericolose svolte in prevalenza da maschi (61,7%).

La stragrande maggioranza dei minori lavoratori risiede in Africa e in Asia (87% – Tabella 6) con valori delle percentuali abbastanza simili per i luoghi dove il Lavoro minorile è vietato o pericoloso (con eccezione del valore del raggruppamento Europa-Asia centrale per i lavori pericolosi). I minori costretti a lavorare sono presenti un po’ ovunque anche se con incidenze assai diverse (Grafico 9): più di un quarto in Africa e più di un decimo in Asia.

Le guerre, oltre a costituire di per se stesse una tragedia per le Popolazioni coinvolte, lo sono ancor più per i bambini e gli adolescenti che vi si trovano coinvolti. A parte la Colombia, tutti i Paesi in cui a causa dei conflitti in corso i minori hanno subito violenze di ogni tipo, appartengono ancora una volta ai continenti africano e asiatico (Tabella 7). Il loro coinvolgimento può essere di vario tipo: dal reclutamento, all’aver subito mutilazioni o essere deceduti nel corso degli scontri armati, alle violenze sessuali subite nella quasi totalità dei casi dalle bambine o adolescenti o altre tipologie di violenze. Si stima che siano oltre 23.000 (o forse molti di più) i minori che abbiano dovuto affrontare esperienze di vita, traumi e violenze di ogni genere legati a conflitti armati.

Le ultime due Tabelle (Tabelle 8 e 9) rappresentano una sintesi delle condizioni in cui vivono quotidianamente i bambini e gli adolescenti mediante la costruzione di un Indice sintetico (con valore massimo 1.000 e minimo 1) che riassume la Protezione dell’infanzia da parte dei singoli Paesi (vedi nota delle due Tabelle citate). Come era logico aspettarsi i primi dieci Paesi sono europei (l’Italia è al nono posto) con valori compresi fra 978 e 985, cioè molto vicini al massimo di 1.000, mentre gli ultimi dieci Paesi sono africani con valori estremamente più contenuti e compresi fra 384 e 546 che indicano quanto poco tutelata sia la vita dei minori in tali Paesi.

Questa breve disamina di alcuni degli aspetti più significativi che coinvolgono oggi i minori dà conto sufficientemente della dura realtà in cui essi sono costretti a vivere e, spesso, a morire. 

Girarsi dall’altra parte e far finta che ciò non ci riguardi direttamente denota un approccio egoistico anche in considerazione che le situazioni descritte sono state determinate anche da un passato di colonialismo e da un presente ancora in molti casi di sfruttamento da parte dei Paesi occidentali e più industrializzati.

Fonti e Note

Tabella 1

Fonti: De Agostini Geografia per la Mortalità infantile < a 5 anni –  De Agostini Geografia per la Popolazione sia per  quella Totale che per quella < a 15 anni –  De Agostini Geografia per il Pil pro capite –  CIA World Factbook per la Speranza di vita alla nascita –  ONU (Agenzia World Health Organization) per il Tasso di Inquinamento – De Agostini Geografia per l’Accesso all’acqua potabile.        

Note: (1) La Mortalità infantile indica il numero dei  Decessi avvenuti entro i primi  5 anni di vita ogni 1.000 nati vivi – Il Tasso di Inquinamento indica la % nell’aria del Materiale MP2,5 – (2) L’Accesso all’Acqua potabile indica la % della Popolazione che ha accesso a una  fonte di  Acqua  potabile nella propria abitazione o in luoghi immediatamente adiacenti.           

Tabella 2

Fonti: UNICEF  per i  Bambini  sottopeso < a 5 anni – De  Agostini  Geografia per la  Popolazione sia per  quella Totale che  per quella < a 15 anni – De Agostini  Geografia per il Pil pro capite –  CIA World Factbook per la  Speranza di vita alla nascita – ONU (Agenzia  World  Health  Organization) per il Tasso di Inquinamento – De Agostini Geografia per l’Accesso all’acqua potabile.

Note: (1) Il Tasso di  Inquinamento  indica la % nell’aria del Materiale MP2,5 – (2) L’Accesso  all’Acqua  potabile indica la %  della Popolazione che ha accesso a una fonte di Acqua potabile nella propria abitazione o in luoghi immediatamente adiacenti.                     

Tabella 3

Fonti: De Agostini Geografia per l’Aspettativa di vita scolastica – De Agostini Geografia per la Popolazione sia per  quella Totale che per quella < a 15 anni – De Agostini Geografia per il Pil pro capite –  CIA World Factbook per la Speranza di vita alla nascita – ONU (Agenzia World Health Organization) per il Tasso di Inquinamento – De Agostini Geografia per l’Accesso all’acqua potabile.

Note: (1) L’Aspettativa di vita scolastica è il numero di anni che si prevede costituiranno l’iter degli studenti in un determinato  Paese – (2)  Il Tasso di Inquinamento  indica la % nell’aria del Materiale MP2,5 – (3) L’Accesso  all’Acqua  potabile indica la %  della Popolazione che ha accesso a una fonte di Acqua potabile nella propria abitazione o in luoghi immediatamente adiacenti.        

Tabella 4

Fonti: De Agostini Geografia per la Durata media della Scolarizzazione – De  Agostini  Geografia per la  Popolazione sia per  quella Totale che per quella < a 15 anni – De  Agostini  Geografia per il Pil pro capite –  CIA  World  Factbook per la Speranza di vita alla nascita – ONU (Agenzia World Health Organization) per il Tasso di Inquinamento – De Agostini Geografia per l’Accesso all’acqua potabile.                                                                       

Note: (1) La Durata media di scolarizzazione indica la media degli anni d’istruzione dispensata alle persone adulte (25 anni e oltre) di un determinato Paese nel corso della loro vita – (2) Il Tasso  di  Inquinamento  indica la % nell’aria del  Materiale  MP2,5 – (3) L’Accesso  all’Acqua  potabile  indica la %  della Popolazione che ha accesso a una fonte di Acqua potabile nella propria abitazione o in luoghi immediatamente adiacenti.

Tabella 5

Fonte: Nostra elaborazione su dati dell’OIL (Organizzazione Internazionale del Lavoro).

Nota: I dati sono stimati.

Tabella 6

Fonte: Nostra elaborazione su dati dell’OIL (Organizzazione Inteernazionale del Lavoro).                                         

Nota: I dati sono stimati.

Tabella 7

Fonte: Nostra elaborazione su dati ONU.

Note: (1) I dati si riferiscono al 9  Giugno  2020 – (2) Le Violenze sessuali sono  per il 99 % subite da Bambine.

Tabella 8

Fonte: Rapporto “Save the Children” per la  Protezione della  Infanzia e De Agostini Geografia per il PIL pro capite.     

Nota: (1) L’Indice della “Protezione della Infanzia” è calcolato su una scala di punti da 1 a 1.000 e tiene  conto per  ciascun  Paese dei seguenti fattori: Mortalità infantile (<5 anni) – Malnutrizione (0-54 mesi) – Non frequenza alle Scuole primarie  e  secondarie (5-19 anni) – Attività lavorativa  (5-14 anni) – Matrimoni  (15-19 anni) – Bambini  che  hanno  figli (15-19 anni) – Violenze estreme subite (0-19 anni). (2) Il PIL pro capite è riferito al 2018.

Tabella 9

Fonte: Rapporto “Save the Children” per la  Protezione della  Infanzia e De Agostini Geografia per il PIL pro capite.     

Nota: (1) L’Indice della “Protezione della Infanzia” è calcolato su una scala di punti da 1 a 1.000 e tiene  conto per  ciascun  Paese dei seguenti fattori: Mortalità infantile (<5 anni) – Malnutrizione (0-54 mesi) – Non frequenza alle Scuole primarie  e  secondarie (5-19 anni) – Attività lavorativa  (5-14 anni) – Matrimoni  (15-19 anni) – Bambini  che  hanno  figli (15-19 anni) – Violenze estreme subite (0-19 anni). (2) Il PIL pro capite è riferito al 2018.

Franco Vespignani, Mariano Ferrazzano

4/11/2020 https://transform-italia.it

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