La Società per i prigionieri palestinesi invita le organizzazioni per i diritti umani a intervenire per porre fine alle torture contro i prigionieri palestinesi
Ramallah. La Società per i prigionieri palestinesi (PPS) ha rinnovato la richiesta che le organizzazioni internazionali per i diritti umani prendano decisioni efficaci per ritenere i funzionari dell’occupazione israeliana responsabili di aver commesso crimini contro i prigionieri palestinesi, che sono soggetti a torture sistematiche nelle carceri israeliane.
In una dichiarazione di lunedì, la PPS ha affermato che le pratiche di repressione israeliane contro i prigionieri si sono recentemente intensificate in modo significativo nella prigione israeliana di Ofer, come estensione della politica di repressione e di incursioni, che ha raggiunto il suo apice durante la guerra genocida su Gaza.
La PPS ha rivelato parte delle storie di repressione registrate nella prigione, secondo alcune dichiarazioni ottenute dagli avvocati nell’ultimo periodo, in particolare, per quanto riguarda l’attacco ai prigionieri la sera del 16 febbraio, quando le forze carcerarie israeliane Metzada hanno fatto irruzione in diverse sezioni della prigione di Ofer, utilizzando cani poliziotto e granate stordenti, e hanno aggredito i prigionieri, provocando il ferimento di decine di loro.
La PPS ha aggiunto che l’amministrazione carceraria israeliana sfrutta il freddo come strumento per torturare i prigionieri, rifiutando l’ingresso di abiti adeguati e coperture appropriate, oltre a utilizzare una serie di strumenti e politiche sistematiche che rientrano nel quadro del reato di tortura.
Ha citato alcuni dei prigionieri di Ofer, che sono stati recentemente sottoposti a tortura, oltre alle testimonianze dei detenuti che hanno spiegato come le loro condizioni siano peggiorate a causa dei maltrattamenti, alla luce delle condizioni di freddo estremo.
Il prigioniero D.P. dice: “La repressione che viene attuata nelle stanze dei prigionieri si è ultimamente intensificata. L’ultima aggressione è avvenuta sabato scorso, quando i carcerieri hanno assalito i detenuti, picchiandoli e devastando il contenuto delle loro stanze”, sottolineando che tali aggressioni avvengono ogni due o tre giorni.
In un’altra testimonianza, il prigioniero G.M., che soffre a causa di una ferita, ha aggiunto che l’unità Metzada lo ha aggredito e ha rotto il suo deambulatore, che usa quando si reca in clinica per ricevere le cure.
La PPS aveva già evidenziato come l’amministrazione penitenziaria trasformasse le ferite dei detenuti in un metodo di tortura, precisando che diversi hanno dichiarato ai loro avvocati, durante le visite, di soffrire di dolori costanti a causa della mancanza di cure, alla luce della politica di negligenza medica e del freddo intenso.
(Fonti: PIC, Quds News).
25/2/2025 https://www.infopal.it/
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