Messina: corteo No Ponte. Violente cariche della polizia

Un’ampia manifestazione a Messina contro la realizzazione del Ponte sullo Stretto ha animato questo sabato 1 marzo la città siciliana.

Un corteo colorato ha legato la giornata di lotta con la festività del Carnevale, da sempre festa popolare e giorno in cui – fanno sapere i No Ponte – “si rovescia, si fa beffe del potere, la festa del tempo che tutto distrugge e rinnova. Un Carnevale per difendere lo Stretto, un Carnevale per esorcizzare i mostri del profitto, un Carnevale di festa, un Carnevale di lotta”.

L’ombra del ponte è già qua: espropri, cantieri propedeutici, depositi di scorie, propaganda, sottrazione di risorse, decreti legge per aggirare prescrizioni e per reprimere il dissenso… Il ponte è il simbolo di un’idea di progresso che se ne infischia delle nostre vite: estrae valore dai territori a costo di devastarli, li sottrae ai bisogni e ai desideri degli abitanti… per far guadagnare i pochi soliti noti. Per ribaltare questo scenario e far sì che non si ripresenti mai più, abbiamo bisogno di capovolgere prospettive, ricontattare energie, immaginare mondi nuovi, creare relazioni differenti”, fa sapere il Comitato No Ponte.

La manifestazione, nei pressi della caserma dei Carabinieri di Messina, è stata raggiunta a freddo da ripetute cariche e manganellate da parte delle forze di polizia. (video)

Il collegamento di Radio Onda d’Urto a corteo appena partito, con Massimo del Comitato No Ponte. Ascolta o scarica.

Il racconto di Antonio Mazzeo, docente e storico attivista antimilitarista:

Ho visto un’interminabile serie di provocazioni da parte degli agenti di Polizia, supportati da Carabinieri e Guardia di Finanza. Il lancio di due mini-petardi contro le autoblindo schierate a “difesa” della “Zona Rossa” (all’incrocio tra viale Boccetta e Via Concezione) è stato sufficiente per scatenare manganellate a destra e manca, soprattutto da parte di un paio di esagitati e “inselvaggiti” agenti di PS. E poi corse e inseguimenti al nulla, schieramenti bellici e antisommossa a presidio di palazzi, banche e vetrine che nessun@, dico nessun@ ha mai tentato di avvicinare.

Ciò che più mi ha amaramente colpito è stata però la cinica strategia di rappresentare in maniera teatrale – più per intimidire i passanti e i residenti che i manifestanti – azioni repressive e di “controllo della folla” mutuate dalle pluridecennali pratiche delle forze armate italiane e NATO in Kosovo, Libano, Iraq, Afghanistan. Urban Warfare viene definita nei manuali di guerra. E Messina, ieri, ne è stata teatro per la prima volta.

Si è trattato cioè della “necessaria” sperimentazione dei processi di militarizzazione e repressione di ogni forma di dissenso che saranno implementati con l’inizio dei cantieri del Ponte sullo Stretto di Messina.

Farebbero bene a capirlo tutti glli abitanti dello Stretto e quei presunti “No Ponte” che ieri hanno volutamente disertato l’evento per poi delegittimarlo e criminalizzare i partecipanti, sposando la falsa e ignobile versione della Questura.

messina

Questa bellissima foto del giornalista Enrico Di Giacomo immortala il primo intervento, del tutto gratuito e violento, delle forze dell’ordine contro i manifestanti del Carnevale No Ponte, ieri pomeriggio a Messina.

Un attacco brutale a cui sono seguti per ore fronteggiamenti, spintonamenti, inseguimenti, caccia all’uomo in un clima di crescente militarizzazione di ogni spazio fisico della città fino all’ignobile attacco di stanotte in galleria Vittorio Emanuele – tra pub e paninerie – contro alcuni dei manifestanti, di fronte a centinaia di minorenni atterriti.

Giustificare la repressione come risposta all’imbrattamento di muri e monumeti – pratica che non appartiene alla cultura di chi scrive e di tanti che hanno partecipato ieri al corteo – è ignobile. Ancora più grave che l’accusa di “violenti” e “vandali” venga da persone che in questi anni hanno sostenuto tutti i progetti di devastazione dei territori (penso al TAV in Val Susa o al MUOS a Niscemi) è davvero inaccettabile.

Forze politiche e sindacati “No Ponte” farebbero bene a chiedere le dimissioni del Questore e di chi (?) ha gestito ieri il disordine pubblico.

2/3/2025 https://www.osservatoriorepressione.info/

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