PIEMONTE. NON AUTOSUFFICIENZA: GOVERNO RINUNCIA A REGOLE UGUALI PER TUTTE LE REGIONI. SUBITO UNA VERTENZA CON ENTRAMBI
Comunicato Stampa
“Ancora una volta – ha dichiarato Alberto Deambrogio, segretario regionale per Piemonte e VdA del del PRC-SE – i diritti degli anziani, cronici e non autosufficienti sono seriamente minacciati, proprio in una occasione in cui potrebbero essere rilanciati e messi al sicuro nell’ area della sanità pubblica, l’ unica che li può garantire come esigibili”.
“In una recente bozza di decreto il Ministero della salute ha dettato nuovi criteri per i requisiti di sicurezza e qualità delle strutture pubbliche e private che erogano prestazioni residenziali e semiresidenziali per persone non autosufficienti. Non si rintraccia nulla di positivo e di innovativo e si rischiano addirittura passi indietro”.
“La bozza di decreto prevede un incredibile spazio discrezionale alle Regioni e alle loro strutture residenziali e continua nel solco, assolutamente sbagliato, del mantenere i malati cronici non autosufficienti nel settore dell’ assistenza, mentre dovrebbero essere inseriti in quello della sanità. Il Ministero della salute, non trovando sinora l’ accordo con le Regioni, ha tirato i remi in barca lasciando queste ultime libere di procedere per conto proprio. Ancora: il Ministero non ha rifissato verso l’ alto nuovi parametri e standard per le prestazioni di tutte le Residenze Sanitarie Assistenziali, così come non prevede vere innovazioni per i requisiti strutturali; i cambiamenti strutturali invece sono imprescindibili e le risorse vanno trovate nell’ ambito sanitario”.
“Tutta questa impostazione sembra immemore di quanto la pandemia da Covid aveva contribuito potentemente a rivelare.
“Significativamente, occorre fermare questa impostazione e cogliere il momento per riaprire una vertenza, così come chiede la Fondazione di Promozione Sociale, sia verso lo Stato sia verso la Regione. Bisogna arrivare a un sistema omogeneo e in grado di andare incontro alle esigenze di malati e famiglie”.
“Si riaffaccia con prepotenza – ha concluso Deambrogio – l’ esigenza della copertura della quota sanitaria, oggi non garantita per troppi in Piemonte; occorrerebbe anzi portarla dal 50 al 70%, visti gli aggravamenti clinici riscontrati. Anche noi, con la Fondazione di Promozione Sociale, chiediamo il ritiro della bozza di decreto. Serve una seria e ampia discussione con tutti i soggetti interessati. La spinta generale deve andare verso il pieno riconoscimento della non autosufficienza all’ interno della sanità pubblica”.
Partito della Rifondazione Comunista
Comitato regionale del Piemonte e della Valle d’Aosta

7 ottobre 2025










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