Respira conflitto, ispira resistenza
Versione interattiva https://www.blog-lavoroesalute.org/lavoro-e-salute-febbraio-2025/
Archivio https://www.lavoroesalute.org/
Pfas e Nis2. Ci lasciamo ammazzare e zitti?
Questo mese mi trovate a soffrire d’asma nelle pagine precedenti, dove si parla degli Pfas che respiriamo e della Nis2 che ci toglie l’aria immergendoci nella merda fino alle narici.
Nello scriverlo, io che perdo sempre tempo a pormi la sega mentale di come funzionano i meccanismi del cervello mi sono chiesto, e forse anche voi, se siano gli inquinanti la causa del “non capire più un cazzo” di massa. Che poi a essere sincero per logica matematica in quel non capire più un cazzo mi ci devo mettere anch’io che di certo non uscirò poi di tanto dal centro della curva gaussiana della comprensione delle cose.
E certo una qualche influenza, l’inquinamento corporeo ce l’ha sicuramente.
Eppure mi sembra riduttivo giustificare tutto con la scusa degli inquinanti. Quando una persona consapevole comincia a perdere colpi solitamente se ne accorge e lo ammette obiettivamente.
Solitamente un animale senziente come l’essere umano cercherebbe di sforzarsi a mantenere lucidità e dunque cercare di liberarsi da quegli inquinanti mortali che ne limitano le capacità cognitive.
Più ci penso e più invece mi viene da pensare che sia una fase antropologica dovuta a un insieme di fattori.
Quando l’illuminismo vinse, oltre al lato positivo delle sue conquiste sociali, vi fu anche un lato negativo su cui Hegel si interrogava.
L’immaturità ideologica dell’illuminismo che conquistò lo stato senza sapere bene come governarlo portò la società francese a degenerare sia strutturalmente sia culturalmente e rischiare la regressione antropologica.
Fu così che emerse un furbesco ma anche istruito Napoleone che, nel bene e nel male, fuse la volontà di mantenere le vittorie rivoluzionarie con la volontà di restaurazione che l’altra metà dello Stato sperava.
In pratica politicamente parlando raccolse i consensi della maggioranza formata da due macro-aree mentre, culturalmente parlando, prese tutto il nuovo fino all’ora pensato e lo riunì in un insieme coerente che furono poi le basi per gli stadi evolutivi successivi.
Oggi mi pare che la confusione di massa dipenda proprio da una cosa simile. Col capitalismo, alle prese con il conflitto della ribellione sociale, nel bene e nel male abbiamo ottenuto la prima società di Diritto avanzato e con essa un sacco di nuove scoperte e invenzioni.
Abbiamo raggiunto il suo massimo per decenni, stiamo toccando il fondo della confusione totale e dunque cerca di instaurarsi una nuova fase che tenta di razionalizzare l’insieme globale delle scoperte e invenzioni.
“Non sarà un pranzo di Gala” ma temo sia l’unico passaggio antropologico possibile per il raggiungimento di un mondo migliore rispetto al precedente.
A meno che…? A meno che non si faccia tutti lo sforzo di razionalizzare scoperte e invenzioni, cioè un’apertura dialettica dal basso che permetta lo scambio di competenze e la conseguente creazione di una nuova coscienza di classe.
Insomma uno sforzo verso l’ascolto reciproco e un’architettura sociale che avvenga dal basso tenendo conto di tutte le sensibilità reciproche.
Affossiamo il sistema che ci avvelena e creiamo qualcosa di meglio del mondo del lavoro basato sui soldi fin qui conosciuto. Oggi ne abbiamo tutti gli strumenti. Sforziamo la testa e le orecchie, parliamoci di più e non tanto per parlare.
Resto umano, ci sto provando, proviamoci assieme.
Rubrica di Delfo Burroni
Versione interattiva https://www.blog-lavoroesalute.org/lavoro-e-salute-febbraio-2025/
Archivio https://www.lavoroesalute.org/

Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!