E’ MORTO COMBATTENDO I NUOVI FASCISTI

Questo il messaggio-testamento che Lorenzo Orsetti ha lasciato, diffuso su Facebook dal suo amico, Davide Grasso.

«Ciao, se state leggendo questo messaggio è segno che non sono più a questo mondo.

Beh non rattristatevi più di tanto, mi sta bene così; non ho rimpianti, sono morto facendo quello che ritenevo più giusto, difendendo i più deboli e rimanendo fedele ai miei ideali di giustizia, uguaglianza e libertà. Quindi nonostante questa prematura dipartita, la mia vita resta comunque un successo e sono quasi certo che me ne sono andato con il sorriso sulle labbra. Non avrei potuto chiedere di meglio.

Vi auguro tutto il bene possibile e spero che anche voi un giorno (se non l’avete già fatto) decidiate di dare la vita per il prossimo perché solo così si cambia il mondo. Solo sconfiggendo l’individualismo e l’egoismo in ciascuno di noi si può fare la differenza. Sono tempi difficili, lo so, ma non cedete alla rassegnazione, non abbandonate la speranza; mai! neppure un attimo.
Anche quando tutto sembra perduto, e i mali che affliggono l’uomo e la terra sembrano insormontabili, cercate di trovare la forza, di infonderla nei vostri compagni.
È proprio nei momenti più bui che la vostra luce serve.
E ricordate sempre che “ogni tempesta comincia con una singola goccia”. Cercate di essere voi quella goccia.
Vi amo tutti, spero farete tesoro di queste parole. Serkeftin!
Orso,
Tekoser,

Lorenzo

Così aveva detto ai giornalisti del «Corriere Fiorentino».

«Mi chiamo Lorenzo, ho 32 anni, sono nato e cresciuto a Firenze. Ho lavorato per tredici anni nell’alta ristorazione: ho fatto il cameriere, il sommelier, il cuoco. Mi sono avvicinato alla causa curda perché mi convincevano gli ideali che la ispirano. Vogliono costruire una società più giusta, più equa. L’emancipazione della donna, la cooperazione sociale, l’ecologia sociale e, naturalmente, la democrazia. Per questi ideali sarei stato pronto a combattere anche altrove, in altri contesti».

«Guardo i nostri – ha scritto il 28 febbraio – molti sono giovanissimi, appena freschi d’accademia. Alcuni ragazzi arabi sono truccati col mascara e portano strani ciuffi simili alla moda Emo di qualche anno fa; un altro indossa una maschera antigas e un’accetta gli spunta da dietro la schiena. C’è una certa estetica che ci accomuna tutti, ma ognuno indossa pezzi di uniforme diversi e kefiah dei più svariati colori. Sembriamo l’armata Brancaleone: siamo bellissimi!»

CONDOGLIANZE PER LA PERDITA DI LORENZO ORSETTI, COMBATTENTE PER LA LIBERTA’

Circa 8 anni fa nel marzo 2011, iniziava una guerra brutale e violenta: sotto l’egida dell’Isis, il califfato nero, venivano commessi crimini atroci. Il popolo del Rojava si è ribellato, si è organizzato con le forze popolari YPG – YPJ ed ha respinto l’avanzata dell’Isis nella storica ed eroica battaglia di Kobane. Contemporaneamente, continuava la creazione di una vita alternativa, basata su un progetto comunalista, i cui valori sono la convivenza tra religioni ed etnie diverse, il reciproco rispetto, l’eguaglianza tra uomini e donne, l’ecologia. Questi stessi valori, fondamento della resistenza, sono diventati il punto di riferimento per intere generazioni. Per questo motivo compagni da tutti il mondo hanno deciso di raggiungere questi territori e combattere con questi popoli: per una vita degna e per un futuro possibile. Apprendiamo con estremo dispiacere che un combattente italiano, Lorenzo Orsetti, recatosi in Rojava un anno e mezzo fa, è stato vittima di una imboscata da parte dei jihadisti dell’Isis. Lui, assieme ad altri combattenti YPG, sono caduti nel tentativo di liberare la città di Baghouz. Se oggi è possibile vivere in pace, se è possibile costruire nuovi progetti e dare una speranza a quelle popolazioni, è proprio grazie a Lorenzo e a chi come lui ha sacrificato la propria vita. Come popolo curdo non dimenticheremo mai Lorenzo e tutti gli eroici martiri caduti in guerra per salvare l’umanità tutta.

Esprimiamo profondo cordoglio alla famiglia e al popolo italiano.

Ufficio di Informazione del Kurdistan in Italia

18/03/2019 ROMA

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