I volantini intimidatori di Israele e NameCheap: come le società di servizi devono assumersi la loro responsabilità durante un Genocidio

La società di domini Internet con sede in Arizona NameCheap ha interrotto tutti i servizi alla Russia a causa dell’invasione dell’Ucraina, ma ora ha registrato un sito web israeliano rivolto ai bambini palestinesi. Gli attivisti denunciano la complicità dell’azienda in Crimini di Guerra.

Fonte: English version

Di Tali Shapiro – 20 maggio 2024

Immagine di copertina: Foto del volantino intimidatorio lanciato dall’esercito israeliano su Gaza che include un codice QR che porta a un sito web registrato dalla società di registrazione anagrafica Internet con sede negli Stati Uniti NameCheap. (Foto: social media)

Venerdì Israele ha lanciato un’altra serie di volantini su Gaza. L’uso di volantini da parte di Israele come tortura psicologica della popolazione palestinese assediata è ben noto in questi giorni di Genocidio.

Messaggi minacciosi, intimidatori, provocanti e sadici sono il linguaggio esplicito di questi volantini che Israele sostiene essere uno sforzo umanitario per evacuare la popolazione civile. Alcuni dei contenuti più comuni dei volantini sono inviti a contattare i servizi segreti israeliani con informazioni su Hamas o sugli ostaggi israeliani. Lo scopo di questi particolari volantini è duplice: coercizione dei civili protetti per ottenere informazioni (il che costituisce una violazione della Legge sui Conflitti Armati); ma soprattutto per minare la fiducia e la coesione di una comunità sotto assedio e annientamento.

I volantini di venerdì hanno portato il modello della raccolta di informazioni a un altro livello, quando l’esercito ha incluso messaggi intimidatori e un elenco di bambini, tra cui neonati come bersagli, con la minaccia di rivelare informazioni personali, come precedenti penali, relazioni extraconiugali e identità di genere.

I volantini, come gran parte dell’abuso della tecnologia da parte di Israele durante questo Genocidio, includevano un codice QR che portava a un sito web con messaggi più inquietanti, un sistema spia e un tempo limite fino a quando, presumibilmente, la minaccia di rendere pubbliche informazioni personali non sarebbe stata messa in atto.

Un gruppo anonimo ha rintracciato il sito web della società di registrazione di domini NameCheap e, dopo aver scoperto che la società ha chiuso i propri accessi (account) russi a causa di “Crimini di Guerra e Violazioni dei Diritti Umani”, ha scritto una lettera (il testo sotto) chiedendo un trattamento simile in questo caso, sottolineando la possibilità di complicità in Crimini di Guerra, Punizioni Collettive e Genocidio.

È interessante notare che se NameCheap facesse un passo simile per interrompere tutti i servizi verso Israele, probabilmente infrangerebbero la legge in Arizona, dove ha sede la società. Tuttavia, mentre il procuratore della Corte Penale Internazionale dà la notizia che sta facendo domanda per i mandati di arresto contro i leader israeliani, ci sono seri dubbi che sia il Diritto Americano che quello Internazionale sarebbero dalla parte di NameCheap, come sottolinea la lettera non firmata, se la società non rimuovesse il contenuto, potrebbe benissimo essere complice di gravi Crimini Internazionali. L’ex direttore dell’Agenzia di Promozione e Comunicazione (Advocacy & Communications) delle Nazioni Unite, Chris Gunness, si è rivolto a X-Twitter per sottolineare l’elemento “danno mentale” nella Convenzione sul Genocidio in questi particolari volantini.

Negli ultimi mesi, mentre si svolgeva la Campagna di Sterminio di Israele, la Corte Internazionale di Giustizia ha sottolineato l’obbligo degli Stati e delle aziende di agire per prevenire il Genocidio; la Relatrice Speciale delle Nazioni Unite sulla Palestina, Francesca Albanese; le organizzazioni per i diritti umani; e nei tribunali di tutto il mondo. Aziende come NameCheap, che si trovano direttamente coinvolte nelle operazioni militari israeliane a Gaza, potrebbero fare bene ad assicurarsi di poter dimostrare la loro dissociazione da qualsiasi plausibile attività criminale.

NameCheap ha comunicato e prontamente assicurato di aver ricevuto la denuncia originale e da altri che “comprendono l’urgenza della questione e la sua importanza” e che “stanno indagando sulla questione”.

Testo della lettera:

Salve squadra di NameCheap,

Vi scrivo a nome di numerosi cittadini preoccupati, che per la loro sicurezza personale desiderano rimanere anonimi. Siamo profondamente preoccupati che i vostri servizi vengano utilizzati per agevolare Gravi Violazioni del Diritto Internazionale, Crimini di Guerra e Violazioni dei Diritti Umani.

Ieri è stato riferito che l’esercito israeliano ha lanciato volantini nella Striscia di Gaza con lo scopo di intimidire a scopo ricattatorio i residenti di Gaza secondo cui i militari rivelerebbero informazioni personali (precedenti giudiziali, relazioni extraconiugali, identità LGBTQ) a meno che non collaborino con loro, completo di un codice QR che porta a un sito web con un tempo limite di scadenza dell’offerta. Il sito web, registrato con NameCheap, afferma di avere informazioni su più di 9000 persone e include nomi, numeri di carta d’identità e immagini di bambini piccoli, indicati come “informatori di Hamas”.

Vi informiamo che Israele è ora sotto processo presso la Corte Internazionale di Giustizia per il Crimine di Genocidio, su cui la Corte ha stabilito, in questa fase iniziale, che il Genocidio è “plausibile” e “un rischio reale e imminente”.

Ancora un’altra decisione è stata emessa negli Stati Uniti dalla Corte del Distretto Settentrionale della California, sul caso “Defense for Children International-Palestine (Difesa per i Bambini Internazionale-Palestina) e altri contro Biden e altri”, affermando che “l’attuale trattamento dei palestinesi nella Striscia di Gaza da parte dell’esercito israeliano può plausibilmente costituire un Genocidio in violazione del Diritto Internazionale”.

Vi faccio notare che il sito web in questione costituisce diverse violazioni del Diritto Internazionale, come quella della Punizione Collettiva, e potrebbe anche rientrare nella clausola di “danno mentale” della Convenzione sul Genocidio, e forse Tortura.

Siamo consapevoli e ispirati dalla vostra cessazione dei servizi agli accessi russi a causa dell’invasione russa dell’Ucraina, citando “Crimini di Guerra e Violazioni dei Diritti Umani”. Ci auguriamo e ci aspettiamo di vedere un’azione simile in questo caso, in particolare, perché sembra che il vostro cliente sia il servizio segreto militare israeliano e che l’uso dei vostri servizi di registrazione coinvolga direttamente la vostra azienda in Crimini di Guerra e plausibilmente nel Crimine di Genocidio.

Ci auguriamo di ricevere vostre notizie e che la questione venga risolta rapidamente.

Tali Shapiro è un’attivista di Anarchists Against the Wall (Anarchici Contro il Muro) e BOYCOTT! Supporting the Palestinian Call from Within(BOICOTTA! Sostenere la chiamata palestinese dall’interno).

Traduzione: Beniamino Rocchetto – Invictapalestina.org

21/5/2024 https://www.invictapalestina.org

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