Sistema sanitario regionale o Servizio sanitario nazionale?

Versione interattiva https://www.blog-lavoroesalute.org/lavoro-e-salute-febbraio-2025/

Archivio https://www.lavoroesalute.org/

In merito all’evento dell’ASSOCIAZIONE GIOVANNI BISSONI
PERCHÉ IL SISTEMA SANITARIO PUBBLICO E’ SOSTENIBILE.

Intervento dell’Associazione DIRITTI SENZA BARRIERE di Bologna

Già il titolo dell’evento preoccupa notevolmente: perché SISTEMA e non SERVIZIO come stabilisce la legge 833/ 1978 istitutiva del SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE PUBBLICO GRATUITO, poi si evidenzia perché è sostenibile. Per SISTEMA è arcinoto che s’intendono i servizi sanitari forniti dal privato accreditato e non accreditato, altresì le esternalizzazioni e a tutto ciò che ruota intorno: medici a gettoni, assunzioni con contratti di pochi mesi, residenze psichiatriche gestite da cooperative o multinazionali in cui il malato è un oggetto in parcheggio, materia prima che giustifica la convenzione e/o appalto, tutto in funzione di ottenere il massimo profitto.
Il benessere del malato, la sua possibile ripresa, è secondario, quando c’è di peggio: maltrattamenti, soprusi, angherie.
Come fa a stare insieme il diavolo e l’acquasanta, o la moglie ubriaca e la botte piena ?
Ci pare una posizione cinica, molto audace, indifferente al dramma dello smantellamento del SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE PUBBLICO GRATUITO incurante della deriva che da tempo si va trascinando. Si dà spazio al SISTEMA, poi si vuole asserire che è sostenibile!!! Come dire che del SERVIZIO se ne può fare a meno. Spalanchiamo le porte al privato, nelle varie forme, favoriamo il business in sanità, i malati sono numeri, sono patologie, non persone con diritti da rispettare e tutelare, prima viene il profitto. L’assistenza, se il malato se la può permettere, pagando di tasca propria, altrimenti peggio per lui. NO diciamo BASTA, non ci stiamo che le ritenute fiscali vadano a finanziare l’utile dei privati in sanità. Come si può tollerare che un SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE sia smantellato per far largo ad un privato in sanità che gode di tanti privilegi: defiscalizzazioni, rischio d’impresa pressoché inesistente. Un SISTEMA SANITARIO prima di tutto non è pubblico, il privato accreditato e non, non è rivolto a tutti i cittadini come i servizi sanitari pubblici, non possiede tutti i servizi necessari per far fronte alle patologie complesse, non si preoccupa di prevenire le malattie, anzi il contrario, più malati ci sono meglio sta. Quindi la sostenibilità nel SISTEMA SANITARIO grava ulteriormente nelle tasche dei contribuenti. Le proprie ritenute fiscali dovrebbero finanziare il SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE PUBBLICO GRATUITO invece, in parte, finanzia il privato. Non bastasse se ha necessità di cure appropriate se le deve pagare in toto. Certo che di SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE c’è rimasto molto poco, ma noi vogliamo eliminare le inefficienze, gli sprechi, la disorganizzazione di cui l’aziendalizzazione è stata la massima responsabile del disfacimento del SERVIZIO SANITARIO, crediamo che sia lecito supporre che sia stato creato ad arte per far largo ai privati, ed ora si sbandiera il SISTEMA.

VIVA IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE PUBBLICO GRATUITO

ABBASSO IL SISTEMA SANITARIO NAZIONALE PUBBLICO

ABBASSO L’AZIENDALIZZAZIONE

————————-

FUNERALE DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE

Porte spalancate ai servizi esternalizzati: gestiti da cooperative e/o società multinazionali

Per poter salvare il SSN deve essere immediatamente bloccata l’esternalizzazione dei servizi sanitari, in particolar modo i servizi psichiatrici che sono la cartina di tornasole dell’inefficienza, ed in alcuni casi di violenza, sui malati mentali.

L’esternalizzazione del servizio è deleteria perché:

A) costa molto di più che a gestione diretta dall’AUSL.

B) tassa il contribuente per pagare il profitto alle cooperative o a gruppi multinazionali che così fanno utili con minor rischio d’impresa.

D) i malati sono diventati numeri, non li ascoltano, li imbottiscono di psicofarmaci, mancano i percorsi di ripresa. Già le carenze sono enormi e con le attuali riorganizzazioni si prevede che verrà loro mancare anche la più basilare clinica medica.
E) i familiari attivi e vigili ai disservizi sono osteggiati come intralci, e se ricevono risposte esse sono autoreferenziali o persino mendaci. Il parere dei familiari attivi dovrebbe essere valutato come un apporto costruttivo, e non ignorato o recriminato.
F) il personale è retribuito senza tener conto del miglioramento dei malati e del loro benessere.

L’intramoenia è un altro aspetto deteriore che produce svilimento al SSN.

Gli atti da mettere in atto sarebbero:

1- non affidare più la gestione delle residenze psichiatriche a cooperative e/o multinazionali;
2- controllare che il personale medico adempia pienamente al proprio carico di lavoro
durante l’orario di servizio nella struttura pubblica;
3- favorire la partecipazione dei singoli o dei rappresentanti di associazioni di volontariato indipendenti, non finanziate da AUSL e/o da enti locali, che possano controllare sia la qualità dei servizi forniti e come viene impiegato il denaro pubblico.

Noi familiari vorremmo che la nostra voce fosse ascoltata in quanto esperti per esperienza, il nostro sapere esperienziale è un valore che la Direzione e gli operatori sanitari dovrebbero tenere in considerazione. Tanto più che noi vediamo i servizi da un altro punto di vista, noi siamo per la qualità delle cure erogate.

———————————–

ESTERNALIZZAZIONI

E’ la parola chiave per far capire come siamo caduti in basso in sanità.
Non ci può essere qualità nei servizi esternalizzati, non può stare insieme il diavolo e l’acqua santa.
Le esternalizzazioni sono nate con il blocco delle assunzioni, era interdetto assumere personale però i servizi si dovevano fornire, quindi a livello centrale sono state emanate normative che permettevano di dirottare ad esterni per fornire servizi.

Hanno studiato bene, per accontentare un po’ tutti le amministrazioni locali hanno distribuito soldi a seconda della vicinanza al partito che comandava. Prevalentemente hanno predominato le cooperative di svariate tendenze: bianche, rosse, rosa pallido ecc. Che hanno approfittato per far soldi a scapito della qualità del servizio fornito, chi ne ha pagato lo scotto sono stati i pazienti ed i lavoratori impiegati nei servizi sanitari ed assistenziali esternalizzati.

E’ evidente che se un lavoratore non è adeguatamente retribuito non potrà lavorare con serenità e passione, ammesso che anche l’avesse al momento dell’assunzione, con il tempo vengono a mancare questi principi, perché non si vede riconosciuto.
Quindi succede che cerca altrove, ovviamente, un’occupazione migliore, quindi chi ci rimane: quelli meno professionali, quelli meno intraprendenti.
Si deve considerare che i servizi esternalizzati costano anche di più ai contribuenti, ci hanno sempre fatto credere che costano meno, ma non è così. L’università Bocconi di MI ha fatto una ricerca ed è emerso che nel breve periodo ci potrà anche essere una convenienza, ma nel medio e lungo periodo si è verificato che costano di più rispetto ai servizi a gestione diretta.

Non solo ma in sanità e nell’assistenza a persone malate o categorie di persone fragili disturbate mentalmente o malati mentali o handicappati fisici hanno bisogno di personale altamente qualificato, le cooperative non lo forniscono perché sono più interessate a raggiungere il profitto. Le residenze psichiatriche esternalizzate, sono prevalentemente manicomietti, morte civile dei malati ivi ricoverati. Il personale non formato si limita ad una funzione, nella maggioranza delle situazioni, ad un pessimo badantato. La conseguenza che i malati sono parcheggiati in attesa della morte. Le residenze psichiatriche esternalizzate rappresentano la cartina di tornasole del fallimento della esternalizzazione. La qualità del servizio per la cooperativa mal si concilia con il profitto.

In definitiva le nostre ritenute fiscali vanno ad incrementare il profitto delle cooperative e o società a fini di lucro: S.p.A. Srl. Ecc.. . non certo per il recupero e la ripresa del malato.
La nostra lotta deve avere l’obiettivo di denunciare questo sopruso per porre fine ad un furto ai contribuenti ed un danno notevole ai malati.

Bologna, 5 febbraio 2025

Versione interattiva https://www.blog-lavoroesalute.org/lavoro-e-salute-febbraio-2025/

Archivio https://www.lavoroesalute.org/

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *