Strofinare strofinare, bisogna pagare bene!

«Il lavoro di migliaia di donne e di uomini che fanno le pulizie in Francia non è per nulla valorizzato. Eppure senza di loro vivremmo nella sporcizia. La sporcizia. Eh sì, è una triste realtà, hanno strofinato, lavato, disinfettato, si sono battute contro il Covid-19. Sono distrutte, veramente stanche. Nell’hotelleria i ritmi sono troppo rapidi, gli si domanda di fare più stanze di quelle che possono fare, senza che le ore di strordinario vengano pagate. La «donna delle pulizie», è un lavoro molto duro fisicamente. Strofinare strofinare, bisogna pagare bene! Strofinare strofinare, fa male alla schiena, ai piedi, ai reni!».

Qui video della canzone:

Video che è anche presente sul sito della CGT francese

Sono le parole della canzone simbolo composta appositamente dal cantante ivoriano Bobbyodet, marito di una delle leader dello sciopero, che scandisce la lotta delle lavoratrici delle pulizie dell’hotel Ibis-Batignolles a Parigi che dura da ben 16 mesi. Entrate in sciopero il 17 luglio 2019 queste donne (una ventina di «femmes de chambre», «gouvernantes» e un impiegato delle pulizie) si battono coraggiosamente contro lo sfruttamento estremo a cui sono esposte dal gruppo Accor – leader nel campo dell’hotelleria e terzo gruppo nel settore a livello mondiale – cui appartiene la catena Ibis. Esternalizzate alla società Stn – gigante delle pulizie con un giro di affari di 80 milioni di euro nel 2019 – per poter essere meglio sfruttate, queste lavoratrici sono esposte a ritmi di lavoro durissimi, pagate a cottimo e costrette a un lavoro estremamente usurante. Tre stanze in un’ora: questa il ritmo imposto dalla società appaltatrice, che così si permette di non pagare le inevitabili ore supplementari. Relegate al più basso gradino della scala salariale, queste donne svolgono un lavoro estenuante, che usura il corpo – la schiena, il collo i reni, come racconta la canzone, ma espone anche a prodotti tossici e, oggi, al Covid – per uno stipendio irrisorio. « All’Ibis ci danno 30, 40, 50 stanze da fare al giorno e alla fine del mese non guadagnamo che 700-1000 euro», spiegava qualche tempo fa Kani, femme de chambre dell’Ibis Batignolle, alla rivista Bastamag.

Grazie a un cinico gioco di subappalti il gruppo Accor – il quale dall’inizio della crisi del Covid ha ricevuto fiumi di aiuti pubblici per pagare i dipendenti in attività parziale – si lava le mani delle condizioni di lavoratrici le quali  svolgono mansioni che sono il cuore stesso dell’industria dell’hotelleria. Questo settore è un vero e proprio «laboratorio di precarietà» nel quale cottimo, contratti ultraprecari, part time imposto e subappalto regnano: non a caso l’hotelleria conta un numero impressionante di lavoratori e soprattutto di lavoratrici pover*. Per lo più donne razzializzate, spesso migranti e esposte al ricatto del permesso di soggiorno, le lavoratrici delle pulizie degli hotel sono particolarmente esposte a forme di sfruttamento, mobbing ma anche alle violenze sessuali e sessiste, come spiega Rachel Keke Raïssa, gouvernante dell’hotel IBIS Batignolle e sindacalista, in una recente intervista.

Ecco il video intervista a Rachel Keke Raissa (è in francese ma ci sono i sottotitoli comprensibili):

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Ad esempio una ex collega delle lavoratrici dell’Ibis-Batignolles in lotta ha subito violenza dall’ex direttore dell’hotel.

Se maltrattamenti e violenze sessuali e sessiste sono particolarmente frequenti nel settore, l’invisibilizzazione sociale e la precarietà rendono difficili le denunce, come spiega la sindacalista Cgt-Hpe Tiziri Kandi, che accompagna la lotta delle lavoratrici delle pulizie dell’hotel Ibis-Batignolles. Mentre questo lavoro «ci rende malate, distrugge il corpo – spiega ancora Rachel Keke Raïssa – quello che si dimentica spesso è che li rendiamo ricchi. (…) Ma se non lavoriamo più, come faranno per arricchirsi?». Le cameriere dell’hotel Ibis hanno tenuto a «ricordare» ai padroni dell’Accor questa scomoda verità con uno sciopero di inedita lunghezza e determinazione. Iniziato nel luglio del 2019, lo sciopero si è prolungato. tra picchetti quotidiani e azioni di visibilizzazione della lotta in altri hotel del gruppo Accor, per diversi mesi. E questo nonostante la repressione della polizia e il tentativo della società appaltatrice Stn di boicottare lo sciopero facendo appello a lavoratrici temporanee grazie alla «clausola di mobilità» (quindi la possibilità di essere spostate e sostituite) imposta dalla società alle dipendenti.

Intenzionate a ottenere migliori condizioni di lavoro e soprattutto la fine del subappalto – uno straordinario strumento di precarizzazione e di dumping sociale – le lavoratrici delle pulizie dell’IBIS hanno saputo raccogliere una forte solidarietà: organizzazioni femministe, anticapitaliste, lgbtiq+ hanno organizzato eventi di finanziamento in loro sostegno. La  lotta delle «femmes de chambre» è diventata un simbolo, al punto che le scioperanti sono state invitate a intervenire alle Università d’Été dell’Npa e della France Insoumise.

Per rafforzare la lotta le lavoratrici dell’Ibis Batignolles hanno lanciato una campagna internazionale di boicottaggio del gruppo Accor che si può seguire sulla pagina facebook. Qui il video di lancio della campagna. In effetti colpire l’immagine di Accor, che rifiuta ancora ostinatamente di ascoltare le lavoratrici, è fondamentale data l’importanza che questa riveste per il gigante dell’hotelleria.

Anche per questo dopo lo stop imposto allo sciopero dal primo confinamento e la parziale ripresa del lavoro, le lavoratrici dell’Ibis Batignolles hanno deciso di proseguire la lotta andando a fare visita a numerosi hotel del gruppo con azioni « coup-de-poing » come quella presso lo Scrib di Parigi in compagnia de Les Rosies

Invadendo le hall di hotel di lusso con canzoni, fantasiose coreografie e coriandoli a volontà, avvisando la clientela che il loro confortevole soggiorno negli hotel del gruppo dipende dal lavoro di donne delle pulizie invisibili e mal pagate, le lavoratrici dell’Ibis Batignolles con la Cgt-Hpe che le sostiene intendono forzare il gruppo Accor a sedersi al tavolo della negoziazione.

Lo sciopero delle lavoratrici delle pulizie dell’hotel Ibis di Batignolles è particolarmente emblematico per diverse ragioni. Da una parte, la lotta di queste donne spesso relegate nell’invisibilità – come le scioperanti sottolineano spesso – getta luce sulle forme contemporanee del capitalismo razziale e patriarcale che trovano nel comparto delle pulizie in generale, che sia negli hotel o nelle stazioni, negli uffici o negli ospedali, un terreno esemplare.

In questo settore che assegna a donne nere e/o razzializzate per lo più provenienti dal sud globale precarizzate e sottopagete il lavoro di cura che serve a riprodurre il confort della clientela e garantire enormi profitti ai padroni che si manifesta in modo particolarmente evidente questa forma coloniale di estrazione di valore. La naturalizzazione della divisione sessuale e razziale del lavoro e della gratuità del lavoro domestico assegnato alle donne nutrono e normalizzano lo sfruttamento intensivo e l’usura a cui le lavoratrici delle pulizie sono esposte. Come scrive Francoise Verges, l’industria delle pulizie incarna perfettamente «l’economia dell’usura dei corpi razzializzati» ed è uno «degli esempi più chiari della maniera in cui funziona il capitalismo razziale, ossia attraverso la fabbricazione della vulnerabilità alla morte (…). Infatti questa industria mette le donne razzializzate alle prese con prodotti tossici, l’abuso, le violenze sessuali, l’invisibilizzazione, lo sfruttamento, l’organizzazione legale e illegale de l’immigrazione come negazione di diritti» (Verges, Un féminisme décolonial, 2019).

Dall’altra parte la lotta delle « femmes de chambre » dell’hotel Ibis Batignolles è emblematico delle lotte che si stanno moltiplicando in questo settore e sono sempre più combattive e visibili.

In Francia, nel 2017 lo sciopero di 45 giorni delle lavoratrici  delle pulizie della Gare du Nord a Parigi dipendenti della società Onet – gigante dello sfruttamento – è stato un esempio di lotta vincente. Nel settore dell’hotelleria negli ultimi anni si sono moltiplicati gli scioperi delle lavoratrici delle pulizie. Ad esempio a Parigi nell’hotel Holiday-Inn di Porte de Clichy 111 giorni di sciopero hanno portato alla rescissione dell’appalto delle attività di pulizia e di manutenzione concesso alla società Hemera. All’hotel Park Hyatt lo sciopero vittorioso è durato 87 giorni. Subito dopo sono venute le lavoratrici delle pulizie degli hotel Campanile e Premieres di Pont de Suresnes – che dopo le lotte vincenti del 2012 e 2013 – si sono rimesse in sciopero per un mese, tra maggio e giugno, e sono riuscite a far cedere il gruppo Louvre Hotels ottenendo un aumento salariale e l’allungamento del tempo di lavoro. A Marsiglia le lavoratrici delle pulizie dell’hotel NH hanno scioperato per 167 giorni per protestare contro le condizioni di lavoro iperprecarie favorite dalla esternalizzazione al gruppo Elior, gigante del settore delle pulizie noto per lo sfruttamento di lavoratrici e lavoratori senza permesso di soggiorno che è stato anche al centro di una spettacolare azione dei Gilets Noirs. I militanti di questo collettivo  hanno occupato la sede di Elior a Parigi  per ottenere la regolarizzazione di tutt* le/i lavotrici-ori.

Lo sciopero delle «femmes de chambre» di Marsiglia, con le quali il gruppo Elior ha rifiutato di trattare ha subito una forte repressione: alcune scioperanti sono state arrestate e tre sindacalisti della Cgt-Hpe e della Cnt-So mess* in custodia cautelare (gard-à-vu) e recentemente processat* per resistenza. Interrotto a causa della precarietà economica in cui versavano le lavoratrici, lo sciopero non ha però lasciato un vuoto: la lotta continua e l’équipe sindacale dell’hotel è sempre attiva.

D’altra parte queste lotte risuonano con quelle in corso o tradotte in altri paesi europei. È il caso, per esempio, dello stato spagnolo, dove il collettivo di lavoratrici delle pulizie degli hotel «Las Kelly’s  (Las que limpian)», autorganizzato al di fuori del controllo delle burocrazie sindacali dal 2014 moltiplica scioperi e manifestazioni  e si batte per l’approvazione di  una legge europea che vieti il ricorso al subappalto per tutte le mansioni che riguardano l’attività principale di un impresa.

Venerdi scorso anche in Italia il settore delle pulizie, servizi integrati e multiservizi, dove il contratto collettivo è scaduto da sette anni e i processi di esternalizzazione hanno ulteriormente precarizzato il lavoro, ha incrociato le braccia dando vita ad uno sciopero partecipatissimo (80% in media con punte del 100%) e a numerose manifestazioni.

Tutte queste lotte hanno mostrato che la determinazione e la perseveranza delle lavoratrici dà spesso frutti, ma hanno anche messo in evidenza che si tratta spesso di lotte estremamente lunghe. È per questo che il sostegno, anche finanziario, alle scioperanti e alle lavoratrici in lotta attraverso le «caisses de grève » diventa un’arma fondamentale per il loro successo.

Ancora mobilitate contro lo sfruttamento che subiscono e intenzionate a non mollare fino a che non avranno ottenuto ciò che spetta loro (si veda il documento di rivendicazione in basso), anche le «femmes de chambre» dell’hotel Ibis Batignolles hanno una cassa di sostegno, alla quale tutt* possiamo partecipare con qualche euro per sostenere una lotta esemplare contro il capitalismo razziale e patriarcale.

A seguire, la traduzione del documento contenente le rivendicazioni delle lavoratrici delle pulizie dell’Hotel Ibis Batignolles che si può trovare qui in versione originale.

Gruppo Accor : dal furto e dall’oppressione de* lavoratrici-ori allo stupro di una donna delle pulizie

«Il potere non si domanda, si prende!» (Sylvie, donna delle pulizie)

Dall’inizio dello sciopero all’hotel Ibis di Batignolles a Porte de Clichy il nostro sindacato ha appreso che circa un anno fa una donna delle pulizie della società Stn è stata violentata dall’ex direttore di questo hotel!

Bisogna dire che quando si considerano le donne delle pulizie e le salariate esternalizzate come delle impiegate di infima categoria a cui si possono chiedere favori e corvée a piacimento non c’è da stupirsi che certi crimini avvengano!

Il direttore di un hotel in queste condizioni si considera un sovrano che può disporre di mano d’opera precarizzata e sottomessa al suo volere e alla suo desiderio.

Il gruppo Accor e la società Stn hanno pesanti responsabilità in relazione a questo stupro che hanno voluto nascondere a ogni costo.

Subappalto = maltrattamento

Accor e Stn sono complici della discriminazione

Gli hotel della catena Ibis, che appartengono al gruppo Accor, sono degli stabilimenti che producono enormi profitti in particolare sulle spalle delle/dei salariat* esternalizzat*.

Il gruoppo Accor è un gigante de l’industria dell’hotelleria di lusso in Europa e nel mondo !

Le cifre di affari del gruppo nel 2018 raggiungevano i 3610 milioni di euro, con un aumento dell’8,8% a perimetro e tasso di cambio costante (Pcc) e del 16,9%  rispetto ai dati pubblicati per il 2017.

Dall’altro lato della barricata la situazione non è la stessa: le/i salariat* del servizio di accorglienza (donne delle pulizie, personale d’équipe, governanti) sono esternalizzat* alla società Stn, leader  del settore delle pulizie degli hotel in Francia.

In questo hotel regnano le diseguaglianze di trattamento tra le/i salariat* esternalizzat* e il personale assunto direttamente da Ibis Batignolles che non beneficiano dello stesso statuto  (indennità per i pasti, interessamento, partecipazione, salari meno elevati, bonus differenziati…)

Questa situazione di dumping sociale è inaccettabile!

Più grave ancora, la società Stn Tefid pratica, con la complicità de l’hotel, il lavoro dissimulato, con cadenze praticamente impossibili da rispettare, particolarmente per le donne delle pulizie che devono pulire 3 camere e mezzo l’ora senza pagamento delle ore supplementari.

Le/i lavoratrici/ori esternalizzat*dell’Ibis Batignolles sono in sciopero illimitato dal 17 luglio per tutte queste ragioni e altre ancora, perché non accettano questo modello economico che schiaccia le donne e gli uomini. Le/i lavoratrici-ori del subappalto de l’Ibis-Batignolles sono in lotta da mercoledi 17 luglio e vi invitano a sostenerle.

Rivendicazioni delle lavoratrici/ori della società Stn presso l’hotel Ibis Batignolles:

  • Assunzione diretta da parte dell’hotel Ibis Batignolles delle/dei lavoratrici/ori esternalizzat* al gruppo Stn e presa in conto dell’anzianità di servizio.
  • Passaggio a tempo pieno di tutti i part-time e a contratto a tempo indeterminato di tutti i contratti temporanei.
  • Fine dei trasferimenti delle lavoratrici parzialmente inatte e più generalmente dei trasferimenti non giustificati.
  • Fine dei maltrattamenti messi in atto da Anne Marie, governante dell’hotel IBIS Batignolles.
  • Versamento di un’indennità per i pasti pari a 7,24 euro per giornata di lavoro (con un minimo di due) e istituzione di un bonus di 2 euro a letto supplementare.
  • Istallazione di un dispositivo elettronico per timbrare il cartellino non falsificabile e rimessa di un sunto delle ore svolte a ogni lavoratrice/ore
  • Bonus per il lavaggio e la stiratura delle divise di lavoro pari a 22 euro al mese (1 euro per giornata di lavoro) e fornitura di due divise l’anno in cotone.
  • Classificazione nella categoria B di tutt* le/i lavoratrici/ori del gruppo Stn. Donne delle pulizie e personale d’équipe: AQS1B, AQS2B dopo due anni di lavoro, AQS3B dopo 5. Governanti : CE1, CE2 dopo due anni, CE3 dopo 5.
  • Soppressione dell’abbattimento illegale dell’8%
  • Suppressione della clausola di mobilità
  • Bonus per il cambio d’abiti di 250 euro per anno.
  • Rimborso al 100% dei trasporti
  • Diminuzione della ritmo indicativo da 2 camere l’ora a 1 camera l’ora.
  • Elezione di due delegat* di prossimità del gruppo STN nell’hotel Ibis Batignolles
  • Pagamento dei giorni di sciopero.

Oli Fiorilli, Giulia Lobba

21/11/2020 http://effimera.org

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