Europa “nuda”: la requisitoria impietosa di Rossella Ahmad contro la leadership continentale

Redazionale: commentiamo e apprezziamo un post da FB di Rossella Ahmad

Il testo di Rossella Ahmad è un atto d’accusa di rara virulenza contro l’attuale classe dirigente europea. Con un linguaggio crudo e metafore potenti, l’autrice dipinge un quadro desolante di un’Europa che definisce “nuda”, “oscena” e abitata da “morti viventi”. La sua requisitoria non risparmia nessuno, dalle istituzioni ai singoli leader, accusati di incompetenza, corruzione, fallimento morale e di una pericolosa ostinazione che potrebbe portare a nuove, tragiche conseguenze.

Fin dalle prime righe, Ahmad stabilisce il tono con un’immagine scioccante: “Ma è nuda soprattutto l’Europa. Il suo aspetto è osceno”. Questa “nudità” non è fisica, ma simboleggia una perdita di credibilità e di valori, una vulnerabilità esposta al mondo intero. L’Europa è presentata come una realtà decadente, abitata da “morti viventi”, una “accolta” di figure squalificate “da tutti i punti di vista: militare, strategico, politico, morale”. La metafora dei “morti viventi” evoca un’élite politica priva di vitalità, idee e capacità di azione, che si aggrappa al potere pur essendo ormai svuotata di ogni legittimità.

Ahmad utilizza poi un paragone storico-ludico particolarmente efficace: descrive i leader europei come “macchiette scalcagnate che giocavano a Risiko come babbei, atteggiandosi a sovrani vincitori e ministri plenipotenziari di non sante alleanze, con il mood dei delegati al Congresso di Vienna”. L’immagine del gioco di Risiko, un gioco di strategia semplificato, contrapposta alla serietà del Congresso di Vienna, momento storico in cui l’Europa ridefinì l’ordine mondiale, sottolinea la profonda inadeguatezza e immaturità dei leader attuali. Si atteggiano a figure storiche, ma sono in realtà “pagliacci senza dignità”, incapaci di comprendere la complessità del mondo contemporaneo.

Una delle accuse più gravi mosse da Ahmad riguarda la loro ostinazione e mancanza di autocritica. “Sarebbero ancora disposti a mandare a morire in terra ucraina milioni di figli altrui, pur di non ammettere il loro fallimento epocale, come uomini e come politici”. Questa affermazione, riferendosi al conflitto ucraino, sottolinea una disumanità di fondo, una volontà di sacrificare vite altrui pur di non riconoscere i propri errori. L’espressione “figli altrui” rimarca la distanza tra i leader e le conseguenze delle loro decisioni, insinuando una mancanza di empatia e responsabilità.

La requisitoria si fa ancora più dura quando Ahmad affronta il tema della corruzione. L’autrice menziona “le mazzette milionarie pfizer alla Von der Leyen” e i “maltolto frutto di innumerevoli prostituzioni”. Il riferimento agli SMS tra Ursula von der Leyen e Albert Bourla, oggetto di interrogazioni parlamentari e denunce penali, porta un esempio concreto di presunta opacità e potenziali conflitti di interesse. Vengono anche accusati di ricevere “infiniti emolumenti trasversalmente per sostenere la guerra in Ucraina e soprattutto il macello di Gaza”.

Ed è proprio il conflitto a Gaza a diventare, nel testo di Ahmad, il simbolo ultimo del fallimento europeo e della sua perdita di “faccia” di fronte al mondo. “Ecco, siete tutti nudi di fronte ai popoli del mondo. Il prossimo step saranno le pummarolate in faccia che vi accoglieranno in ogni consesso civile e poi, si spera, la mannaia della giustizia”. L’immagine delle “pummarolate in faccia”, simbolo di disprezzo popolare, preannuncia una reazione di rigetto e umiliazione pubblica. La speranza che “la mannaia della giustizia” si abbatta sui leader e sui loro sostenitori esprime un desiderio di punizione e di ristabilimento di un ordine morale.

Il testo si conclude con un appello all’attesa e alla vigilanza: “Abbiamo visto. Sappiamo. I nostri occhi sono aperti in attesa dell’ultima prova, quella decisiva. Sempre lei, Gaza.” La situazione a Gaza viene presentata come il test definitivo, la “prova decisiva” che rivelerà definitivamente la vera natura della leadership europea. Gli “occhi aperti” simboleggiano una crescente consapevolezza critica dell’opinione pubblica, pronta a giudicare le azioni future.

In sintesi, il testo di Rossella Ahmad è una denuncia appassionata e senza compromessi della classe dirigente europea, accusata di incompetenza, corruzione, fallimento morale e di una gestione disastrosa degli affari internazionali. Con un linguaggio tagliente e metafore incisive, l’autrice lancia un appello alla responsabilità e al cambiamento, indicando nella crisi di Gaza un punto di svolta cruciale per il futuro dell’Europa.

Marco Nesci

5/3/2025 https://www.apcinkiesta.it/blog

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